TOSCANA – Calano gli sfratti ma in Toscana è sempre emergenza abitativa. In Toscana nel 2018 si registra una diminuzione degli sfratti eseguiti con forza pubblica (19%), degli sfratti in corso (meno 20%), e delle richieste di sfratto (meno 10%): le convalide di sfratto in attesa di esecuzione, secondo i dati dell’anno scorso del ministero dell’Interno resi noti da Cgil e Sunia Toscana, sono 3.848 in tutto, e sono 12 mila le famiglie toscane in attesa dello sfratto con forza pubblica.
La nostra regione rimane comunque 5/a in Italia per numero di esecuzioni e “soffre” sul fronte delle richieste di casa popolare: sono ben 22 mila famiglie in lista di attesa nella nostra regione, e si stima che solo il 5% troverà risposta abitativa pubblica nei prossimi cinque anni. Questo perché, si spiega da parte delle due organizzazioni, le case che si liberano non vengono re-immesse sul mercato nel circuito degli affitti per i residenti ma piuttosto in quello affitti brevi per turisti”.
E così anche dove le esecuzioni di sfratto sono in calo – ad esempio a Firenze il trend annuale è del -9% – sono le stesse in cui i prezzi sono schizzati in alto per effetto degli affitti brevi a turisti. Un fenomeno che no si esaurisce al capoluogo regionale, ma che è si va estendendo alle altre città d’arte come Pisa, Lucca e Siena portando con sé la “fuga” capoluoghi e al progressivo estendersi del caro affitti anche alle periferie e ai paesi dell’hinteland: va ricordato anche che la causa degli sfatti nel 95% è la morosità, ma che c’è una ben più ampia fetta di popolazione che è considerata in sofferenza abitativa, dato che spende più del 50% del proprio reddito nell’affitto, come spiega Laura Grandi del Sunia Toscana
Per Cgil e Sunia innanzitutto va contrastata la carenza di case popolari e prezzo sociale, con nuove risorse pubbliche per costruirle – da qui anche un appello al neonato governo Conte bis a ripristinare il fondo statale – una revisione della legge sulle locazioni che punti ad aumentare l’offerta, una dotazione finanziaria continuativa per sostenere gli inquilini in difficoltà, ma anche un’azione decisa con controlli e tassazione mirata per limitare il fenomeno airbnb, come hanno sottolineato ancora Laura Grandi e Maurizio Brotini della Cgil regionale.