FIRENZE – “No alla guerra nella nostra terra!”: al grido di questo slogan circa un centinaio di persone di associazioni, movimenti, partiti politici della zona di Pisa riunitisi nel “Movimento no base né a Coltano né altrove” assieme a esponenti di altre realtà toscane, si sono dati appuntamento stamani davanti alla caserma Baldissera di Firenze, all’interno della quale era in corso l’annunciato incontro fra i vertici militari e quelli istituzionali sull’ipotesi di realizzazione la nuova sede dei gruppi speciali dei carabinieri (Gis, Tuscania, nucleo cinofili) su 70 ettari che insistono all’interno nell’area del Parco di Migliarino – San Rossore. La riunione è stata chiesta dal governatore Giani dopo le perplessità sul progetto sollevate da più parti, a cominciare dal Parco di san Rossore e dal Comune di Pisa, e per cercare eventuali collocazioni alternative.
Da parte del presidio, su arriva c’è l’appello al governo perché ritiri il decreto firmato del premier Draghi che dà il via libera alla realizzazione della struttura, che prevede qualcosa come 440 metri cubi di volumi. “Né un centesimo né un centimetro in più deve essere destinato alla militarizzazione del territorio” dice Ciccio Auletta, consigliere comunale di Diritti in Comune e parte del Movimento: “Hanno tenuto il progetto nascosto per un anno, e ora si blindano all’interno di una caserma per decidere come devastare il territorio. Ci troviamo di fronte a decreto che usa le semplificazioni del Pnrr per realizzare la base a Coltano: quelle risorse vanno utilizzate per scuola, sanità, ambiente”.
Tra i presenti anche Furio Salvadori, titolare dell’omonima ditta agricola che ha in concessione dal demanio gli oltre 60 ettari ettari di terreno su ci dovrebbe sorgere la base, e in cui coltiva prodotti biologici e alleva capi di bestiame e api in linea con i dettami dell’agricoltura biologica, dando lavoro a circa 15 persone. “Ho saputo del progetto dai giornali – spiega – se sorgesse la base dovremo rivedere tutta l’attività, ma sono qua oggi non per me ma per tutti gli agricoltori: dobbiamo dire basta al consumo di suolo”
“Siamo in un parco dove già 2.000 ettari sono occupati dalla base Usa di Camp Darby, e in un momento storico in cui l’UE si è data come obiettivo di aumentare del 30% le aree dei parchi, il nostro Ministro decide di toglierci 70 ettari di un bene comune come il Parco di Migliarino San Rossore” dice Eleonora Mizzoni, presidente del Circolo Legambiente Pisa, che aggiunge: “TPer noi come associazione pacifista dire no alla base significa anche dire no alla guerra”