FIRENZE – La centralissima piazza della Repubblica a Firenze, trasformata in una stalla con tanto di mucche, per una mungitura ‘in diretta’ a difesa del latte e del formaggio made in Italy e per chiedere un prezzo equo e l’obbligo di origine in etichetta. Anche nel capoluogo toscano è andata in scena una ‘giornata da allevatore’, promossa oggi da Coldiretti e Associazione italiana allevatori anche in altre 11 piazze italiane per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alle difficoltà e la crisi che scontano gli allevamenti in Toscana e nel resto del paese.
Tra le principali cause della crisi del settore, è stato spiegato, il deprezzamento all’origine del latte italiano, che dalla stalla alla tavola vede quadruplicare il suo prezzo mentre all’allevatore resta solo il 17%, e il boom delle importazioni di quello straniero. Solo in Toscana si registra una produzione di 68300 tonnellate di latte, a fronte di 230 mila tonnellate importate. Per il presidente di Coldiretti toscana Tulio Marcelli “il 40% del latte non ha ne’ un nome, ne’ un cognome. Vogliamo sapere cosa diventa questo latte e quale forma assume. Più latte importato significa provenienza dubbia quando non c’è l’obbligo di origine in etichetta, del latte, del formaggio e dei vari derivati”. Anche per questo l’associazione chiede che venga chiamato formaggio solo ciò che deriva dal latte e non d
A sostenere gli allevatori sono arrivati, tra gli altri, in piazza della Repubblica l’ex calciatore Giancarlo Antognoni, il governatore toscano Enrico Rossi insieme all’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori e quello ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, il presidente della commissione agricoltura del Consiglio toscano Loris Rossetti e il capogruppo di Più Toscana Antonio Gambetta Vianna.