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FIRENZE – Stop al centro commerciale in costruzione in via Mariti dove tre settimane fa si è verificato un crollo che ha ucciso 5 operai, quell’area cambi destinazione e ospiti un giardini in ricordo delle vittime. E’ la richiesta che è partita all’indomani della strage, alla prima manifestazione spontanea del quartiere di Ponte di Mezzo e che va ora prendendo corpo con la costituzione di un gruppo organizzato, il “Comitato 16 febbraio”, composto da residenti, cittadini, associazioni e realtà di base, per chiedere che su quell’area il progetto di centro commerciale d’Esselunga, da sempre osteggiato dal rione, non venga realizzato.
Ieri pomeriggio in un’assemblea cittadina aperta che si è svolta al Circolo Arci di via delle Panche sono state decise le prossime tappe della mobilitazione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica: una giornata di informazione con banchini e gazebo il 16 marzo prossimo (ad un mese dalla strage) con l’avvio della raccolta firme per chiedere lo stop al progetto, e una manifestazione corteo che si svolgerà nelle strade di Novoli e Ponte di Mezzo il 23 marzo prossimo.
“Il corteo partirà dall’Esselunga di via di Novoli, passerà da via Mariti etocherà anche altri centri commerciali in zona – spiega Alessio del comitato 16 febbraio, – a ribadire che il quartiere è saturo, non ha bisogno di centri commerciali, che le mortinon sono una tragedia ma la conseguenza di un modello di sviluppo fatto di cemento che rifiutiamo”