FIRENZE – Uno spettacolo che parte dai ragazzi, dalle scuole, luogo in cui si sente sempre più l’esigenza di affrontare un argomento spinoso qual è la sessualità in età adolescenziale, non in termini di prevenzione o dal punto di vista tecnico-scientifico ma in termini di relazione ed educazione all’affettività. È Lemon therapy, il testo in scena domenica 18 febbraio alle 17 al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino epr la stasgio di Prosa di Attodue.
Lo spettacolo nasce da un’indagine fatta di interviste, incontri e laboratori con ragazzi dagli 11 ai 20 anni, i loro genitori e gli insegnanti. Ci si chiede: esistono nodi intergenerazionali? La prima volta, l’attesa, la tensione, la sperimentazione, la scoperta di sé e dell’incontro con l’altro: chi sono io? Come sono cambiato? L’epoca delle passioni tristi, delle non scelte, dove la risposta a tutto è “boh!”: la stagione dell’adolescenza dove il desiderio è di essere contemporaneamente come tutti gli altri e come nessun altro. Quella fase precaria dell’esistenza dove l’identità appena abbozzata gioca tra il non sapere chi si è e la paura di non riuscire a essere ciò che si sogna. È così che ha preso forma Lemon therapy, una commedia leggera ma non superficiale, che non vuole solo far ridere, non pretende di dare risposte, lascia spazio alla riflessione e lancia provocazioni sul tema, senza scimmiottare o prendere in giro il mondo adolescenziale ma cogliendo l’ironia, la crudeltà e la tragicità di quella complicata età.