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FIRENZE – Nuova fumata nera all’incontro di martedì scorso: la QF ha negato il pagamento degli stipendi di gennaio (imposti dalla sentenza del Tribunale che ha annullato i licenziamenti) né ha presentato il Piano Sociale necessario all’attivazione della CIG ribadendo il refrain della “indisponibilità” della fabbrica presidiata. Tutto come previsto dagli operai della fabbrica, che parlano di “tattica della fame” e invitano le istituzioni ad agire: “Serve un prestito ponte per garantire stipendi e un intervento pubblico che rilevi lo stabilimento. La strategia speculativa della QF è chiara a tutti” sottolinea Dario Salvetti: “Altro che occupazione, di fronte all’inazione delle istituzioni, i nostri corpi sono l’unico ostacolo alla vendita e allo smantellamento della fabbrica”.
E la mobilitazione continua, con nuove iniziative nel fine settimana a Torino, dove si terrà la prima assemblea dell’azionariato popolare nord-ovest e per l’intervento pubblico. Primo appuntamento previsto per sabato 17 febbraio alle ore 14.30 presso il Csoa Gabrio – Via Francesco Millio 53 , con tutta l’area del nord-ovest. L’azionariato popolare – lanciato negli scorsi mesi dai lavoratori e dalle lavoratrici ex Gkn e che ha già raccolto dalla vendita di azioni e donazioni libere oltre 600mila euro – è parte della reindustrializzazione dal basso con il progetto della fabbrica pubblica e socialmente integrata: produzione cooperativistica, controllo sociale attraverso l’azionariato popolare, mutualismo e solidarietà con il territorio circostante.