FIRENZE – Uno testo teatrale che vuole denunciare la società patriarcale italiana, combattendo allo stesso tempo lo stereotipo della donna “eroina” del femminismo. È “L’ultimo animale”, lo spettacolo firmato dalla giovane regista e drammaturga Caterina Filograno – classe 1990, già all’attivo collaborazioni con Martin Crimp, Licia Lanera, Andrea Chiodi – in scena in prima toscana venerdì 12 ore 21.00 al Teatro Cantiere Florida di Firenze (in replica sabato 13 gennaio ore 21.00). Con un cast di astri nascenti tutto al femminile – Francesca Porrini, Carlotta Viscovo, Anahì Traversi, Alessia Spinelli, Emilia Tiburzi – la regista propone una “fiaba allucinata e nerissima”, in aperto contrasto con costumi e scenografie dai colori esplosivi per evidenziare l’allegoria di una società che preferisce nascondersi dietro alle apparenze piuttosto che mostrare le proprie fragilità.
La storia è quella di Cristi, che vive in affitto a casa di Giudi, la sua migliore amica. La prima passa le giornate allenandosi, la seconda sperimentando nuove ricette. C’è un buco su una parete della camera di Cristi, e Giudi non ha mai tempo di farlo riparare. A insaputa di Giudi però, nel buco abitano due procioni – Proc e Chino – ed un bruco di nome Bruka. Gli animali vengono nutriti ed accuditi da Cristi, unico tramite con l’esterno, che promette continuamente loro un futuro migliore. Ma alle parole non seguitano mai i fatti. Ed è proprio quel bosco, promessa non mantenuta, a fungere da motore della storia. La natura delle relazioni tra gli abitanti di questa casa viene fuori nel rapporto con il cibo. Cristi spesso lo nega agli animali, per disattenzione più che per volontà, privandosene lei stessa nel corso delle giornate per seguire una dieta ossessiva. Il cibo però, sotto forma di creazioni culinarie di stampo americano, le viene incessantemente offerto da Giudi, che vive un bisogno costante di provare nuovi piatti. È attraverso il cibo che tutti si definiscono. Il cibo è ciò che dà e toglie potere all’interno del testo: chi ce l’ha non ne ha bisogno, chi non lo ha lo desidera. È la merce di valore all’interno dell’ecosistema ed è ciò che muove all’azione.