FIRENZE – Unire musica, poesia e teatro attraverso le parole di Umberto Saba, Giuseppe Ungaretti e dio una manciata di poeti ‘dimenticati’ del Novecento. È l’obiettivo di ‘Per l’amor dei poeti’, rassegna di Ugo De Vita che approda da domani nel Saloncino Paolo Poli del teatro della Pergola.
La peculiarità di questa terza edizione è l’uso della voce e dei testi scelti come spartito e partitura musicale, con le parole lette e dette in tempi “obbligati” da tracce registrate. Tutti gli eventi iniziano alle 18.15: il 9-10 gennaio spazio a ‘Umberto Saba. Un ritratto’, mentre il 13-14 febbraio ci sarà ‘Giuseppe Ungaretti. Soldati e altre poesie’. In entrambi i casi la consulenza musicale è di Andrea Sernesi, la produzione di ‘Alice in cerca di teatro no-profit’. Il 26 e 27 marzo ci sarà poi l’appuntamento con ‘Voci isolate del Novecento italiano. Come finisse il mondo”, dedicata a poeti sconosciuti e dalle vite travagliate, come Eros Alesi, morto giovanissimo e suicida, espressione della beat generation italiana. La scelta di proporre le voci di Umberto Saba (1883-1957) e Giuseppe Ungaretti (1888-1970), l’una “antinovecentesca” e la seconda delle più alte dell’ermetismo, intende mettere a confronto, a distanza di oltre mezzo secolo diverse espressioni della parola poetica.
“Mettere in rapporto parole e musica con Saba e Ungaretti è stato molto difficile, per alcuni aspetti credo che questo sia lo spettacolo più difficile tra gli ultimi che ho fatto – spiega De Vita -. Ma a 63 anni si possono fare queste sfide: ho 44 anni di lavoro, ho diretto quasi tutto il teatro italiano e quindi era giusto indirizzare questa sfida”.