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FIRENZE – Nonostante un lieve miglioramento degli ultimi giorni, rimane difficile la situazione di sovraffollamento nei Pronto Soccorso dell’Asl Toscana Centro: in base a quanto reso noto della stessa azienda dall’inizio delle festività si è registrato un aumento del 30/40%, con un picco di oltre 1.200 accessi due giorni fa. Dopo i dirigenti medici, anche il sindacato delle professioni infermieristiche NurSind ha diffuso dati allarmanti: all’ospedale di Ponte a Niccheri oltre 120-150 accessi al giorno, con una media di 20-30 persone tutti i giorni in attesa di un posto letto; oltre 100 accessi a Torregalli, “dove i corridoi sono pieni di barelle”, e circa 200 al giorno all’ospedale di Empoli, con circa 30 persone che rimangono oltre un giorno in attesa per il posto letto; ‘ospedale di Prato vede un numero di accessi medio di 250, con picchi in questi giorni festivi di 300 persone, con 50 le persone ogni giorno in attesa di ricovero; al pronto soccorso dell’ospedale di Pescia si presentano quotidianamente dalle 90 alle 110 persone, anche qui con lunghe attese.
“Il Sistema sanitario regionale toscano è ormai al collasso e questo è dovuto a un’errata gestione della politica, tutta concentrata sui tagli di spesa piuttosto che sulla tutela della sanità pubblica” attacca il coordinatore Toscana Centro del NurSind Salvatore Sequino: “Una revisione del servizio sanitario regionale non è più rimandabile. Si parla di riorganizzazione degli ospedali e dell’assistenza territoriale, ma senza personale i servizi non possono funzionare. Servirebbe un potenziamento dei servizi territoriali con l’aumento degli infermieri di famiglia e degli oss fino ad arrivare all’apertura tutti i giorni per 12 ore dei servizi geriatrici al pronto soccorso. In generale servono nuove assunzioni, mentre la Asl Toscana Centro ha annunciato la riduzione in tre anni di 247 unità. La Regione intervenga, altrimenti siamo pronti alla mobilitazione e alla riduzione dei servizi”.