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FIRENZE – Il giudice di sorveglianza di Firenze ha accolto il ricorso un recluso alcuni anni fa a Sollicciano e ha accordato 312 giorni di sconto sulla sua pena perché le condizioni di detenzione hanno violato l’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo, che ‘proibisce la tortura e il trattamento o pena disumano o degradante‘. L’ordinanza è stata emessa a favore di un 58enne straniero, condannato per omicidio volontario con fine pena al 19 marzo 2027 e detenuto a Sollicciano tra il 2014 e 2022. Per il giudice, che nel provvedimento cita i risultati di un rapporto Asl del 2023 e l’esito di un sopralluogo compiuto in prima persona, l’uomo sarebbe stato “sottoposto a una prova d’intensità oltre l’inevitabile livello di sofferenza inerente alla detenzione”.
Il ricorso, patrocinato all’avvocato Elisa Baldocci, è stato promosso per iniziativa dell’associazione L’Altrodiritto, che esulta per la decisione giudicata “storica”: “Abbiamo promosso decine e decine di ricorsi simili, che richiamano alla sentenza Torrigiani del 2013, e dopo aver a lungo minimizzato sulle condizioni di Sollicciano, ora ci da piena ragiona” commenta a Novaradio Emilio Santoro, presidente dell’associazione, che aggiunge: “L’importanza dell’ordinanza del giudice sta nel fatto che, riconoscendo oltre 300 giorni di sconto di pena fa riferimento all’intero periodo di detenzione di 8 anni a Sollicciano, durante il quale il detenuto è stato spostato più volte. E di fatto sancisce che non è una cella o una sezione, ma è l’intero carcere ad essere strutturalmente inadatto alla detenzione in condizioni umane“. A poco o nulla son serviti gli interventi di ristrutturazione incorso: “A dicembre sono stati cambiati tutti infissi, e già di nuovo l’acqua entra nelle celle. Sollicciano andrebbe, se non si vuole chiuderlo e demolirlo, almeno svuotarlo e ristrutturarlo completamente”