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FIRENZE – “La mattanza e il virus letale” della violenza contro le donne “parte dall’uomo, se gli uomini cambiano mentalità e approccio verso la donna forse riusciamo a migliorare e cambiare qualcosa. E poi dobbiamo denunciare, non bisogna tacere: è necessario aiutarsi perché per fare un cambiamento bisogna essere tutti coinvolti”. Lo ha detto Paola Alberti, madre di Michela Noli, la 31enne uccisa a Firenze nel 2016 dal suo ex marito. Alberti è intervenuta stamani a un’iniziativa del Coordinamento donne Cgil in piazza Santissima Annunziata a Firenze, a pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
La madre di Michela ha spiegato che “sabato non sarò” al flash mob organizzato in piazza della Signoria: “La violenza contro le donne va abolita: bisogna fare i fatti”. Sulle azioni del Governo sul tema “bisogna vedere poi come si portano avanti” le idee: “Ad esempio io sono d’accordo sull’insegnamento dell’affettività. Come Italia siamo indietro, negli altri Paesi d’Europa questo c’è già. Adeguiamoci, almeno questo. E poi è tutto valido ma se il femminicidio è già avvenuto è troppo tardi, bisogna prevenire”.
A offrire consulenza, aiuto e supporto alle donne che segnalano molestie, abusi e prevaricazioni nel modo del lavoro – ma non solo – da anni il Coordinamento Donne Cgil ha attivato lo sportello “Donna chiama donna”: “I numeri sono in aumento sia di segnalazioni di discriminazioni sul lavoro che in casa – segnala Sandra Salvadori, dello sportello: “Tutti settori sono coinvolti, dalle dipendenti alle libere professioniste: la violenza è un fenomeno pervasivo della nostra società”.
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