FIRENZE – La Toscana resta una delle grandi regioni d’immigrazione d’Italia con 406.742 stranieri residenti in Italia: è straniero più di un cittadino residente su dieci (11,1%), dato superiore rispetto alla media nazionale (8,6%) e trainato in particolare dall’area fiorentino-pratese. La provincia di Prato ha il 21,1% di stranieri, la Città metropolitana di Firenze è al 12,7%, mentre le altre province si collocano sotto la media regionale. È quanto emerge dalla presentazione del ‘Dossier statistico immigrazione 2023’ (con dati del 2022), iniziativa organizzata oggi a Firenze da Idos, Confronti, Istituto di Studi politici S.Pio V, Chiesa Valdese, Cgil Toscana.
Se il dato dei residenti rimane costante cambia, a causa della guerra in Ucraina, la geografia delle provenienze dei migranti toscani: la comunità ucraina, composta prevalentemente di madri con bambini, passa da 11.082 a 19.539 soggiornanti, con un incremento del 76,3% che in un anno porta il Paese al quarto posto della graduatoria dei non comunitari dietro Cina (55.979), Albania (54.684) e Marocco (27.834). Il report prende in esame anche il mondo della scuola: per il secondo anno scolastico consecutivo la popolazione studentesca non aumenta: al calo più marcato registrato nel 2020-2021 (-1,6%) ne è seguito un altro più lieve l’anno successivo (-0,4%).
Il tasso di attività ovvero la partecipazione degli stranieri idonei e in età lavorativa al mercato del lavoro, tra quelli presenti in Toscana, è salito al 71,3% del 2022 rispetto al 69,1% del 2021. Per gli stranieri che risiedono in Toscana è aumentato il tasso di occupazione (62,8% rispetto al 59,6% del 2021) mentre è diminuito il tasso di disoccupazione (12,1% rispetto al 13,8%). Dal dossier risulta che gli stranieri hanno un tasso di occupazione più basso degli italiani (-6,8% di differenza) e un tasso di disoccupazione più alto (+7%). In riferimento ai settori, il lavoro agricolo occupa il 4,8% dei lavoratori stranieri, ma solo il 2,3% di quelli italiani: nel lavoro domestico sono impiegati il 16,9% di stranieri e appena l’1,4% di italiani. Nel 2022 le imprese gestite da immigrati sono aumentate dell’1,9%. “I dati confermano una linea in tendenza aggravata per le dinamiche economiche – ha affermato Gessica Beneforti della segreteria Cgil Toscana -. Gli immigrati sono i lavoratori più sfruttati nel mondo del lavoro, più deboli, c’è na segregazione. Gli impieghi più duri sono svolti da migranti e su questo dobbiamo intervenire, è attraverso il lavoro che si costruiscono i diritti di cittadinanza”.
Da segnalare che i dati dei migranti presenti nelle strutture d’accoglienza passano dai 5.090 del 2021 ai 7.125 del 2022, i tre quarti dei quali (75,5%) collocati nei Cas e la parte restante (24,5%) nei Sai. La tendenza generale evidenzia un ulteriore incremento: a giugno 2023 i migranti accolti in Toscana risultano 8263, +16% rispetto a inizio anno. “È innegabile che da una stagione nella quale i temi dell’immigrazione erano affrontati costruendo percorsi di integrazione e accoglienza oggi, in conseguenza di una lettura molto politicizzata del tema dell’immigrazione, siamo di fronte a strumenti radicalmente diversi. Si sono succeduti una serie di decreti che hanno smantellato il sistema di accoglienza che il nostro paese aveva costruito”, ha sottolineato l’assessore regionale all’Immigrazione Stefano Ciuoffo.