*
FIRENZE – “Nei prossimi giorni comincia la discussione della manovra in Parlamento, sarà novembre il mese in cui bisogna scioperare, manifestare, mobilitarsi perché è il mese in cui bisogna chiedere al Governo e al Parlamento che cambi quella legge di bilancio”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, oggi a Firenze per un convegno della Slc Cgil, a proposito della possibilità di arrivare fino allo sciopero generale contro la manovra del Governo: “Ieri abbiamo ricevuto una proposta da parte della Uil che esprime sulla manovra un giudizio analogo al nostro e ci chiede di organizzarci per mobilitarci, fare manifestazioni e scioperare. Noi abbiamo già risposto che siamo d’accordo, che siamo pronti ad incontrarci. Abbiamo scritto alla Cisl e nei prossimi giorni bisogna incontrarsi, programmare assemblee e mobilitazioni fino ad arrivare anche allo sciopero generale”. Landini ha poi spiegato che il sindacato sta “chiedendo anche cose che vanno oltre la legge di bilancio. Quando parliamo di riforma fiscale, di riforma della scuola e di superamento della precarietà, di introduzione del salario minimo, di salute e sicurezza, è evidente che questi sono temi su cui vogliamo una risposta a prescindere dalla legge di bilancio. Non pensiamo semplicemente a una mobilitazione di protesta – ha concluso Landini – pensiamo a una mobilitazione capace di durare anche nel tempo perché vogliamo produrre un cambiamento vero”.
Landini ha parlato anche di guerra in MedioOriente e gli sforzi per la pace: “Il governo e L’unione Europea devono fare uno sforzo maggiore rispetto a quello fatto finora”. E sulla sospensione del trattato di Schengen sulla libera circolazione decida dall’esecutivo dopo gli attentati di Bruxelles, Landini bolla la misura come inutile e “schizofrenica”: “Il governo che l’ha deciso è lo stesso che pochi mesi fa diceva che l’Italia avrebbe bisogno di far entrare almeno 500 mila migranti lavoratori”.
Il segretario Cgil è a Firenze per l’intera giornata, per parlare al convegno organizzato dalla Flc Cgil al Polo di via Laura sul tema del diritto allo studio universitario. Tre le emergenze per la segretaria nazionale Flc Cgil Gianna Fracassi: quella del diritto allo studio per gli studenti a fronte del caro-casa e caro-università; quello dei finanziamenti ordinari per l’Università, con il nostro paese che è tra gli ultimi posti in Europa, e quello dei salari dei lavoratori del settore. Su tutte e tre, ha aggiunto, le risposte del governo, alla luce delle dichiarazioni sulla manovra finanziaria, sembrano andare in direzione opposta: “Il rischio molto forte è che ci siano nuovi tagli” il che sarebbe “fatale” per tutto il sistema universitario.