FIRENZE – Prima assoluta per “Arlecchino servitore del prodotto interno lordo”, nuova produzione del Teatro delle Donne affidata al drammaturgo e regista Filippo Renda, in scena da venerdì 6 a domenica 8 ottobre al Teatro Goldoni di Firenze per AvampostiTeatro Festival.
La storia parte da uno delle migliaia di magazzini di una notissima multinazionale dello shopping online, dove un giovane di nome Arlecchino lavora dalle 18 del pomeriggio alle 6 del mattino senza sosta. Ogni suo movimento, ogni suo passo è sapientemente regolato e controllato da sofisticati applicativi installati nel suo smartphone personale. Lo spettacolo pone al centro della sua costruzione l’analisi critica di un sistema sociale. Mette in scena l’incapacità di realizzare i pericoli prodotti dalla sostituzione dall’unità di spazio con l’unità di tempo: non esistono più luoghi per la condivisione sociale e, se esistono, vengono continuamente demonizzati. Quegli spazi sono stati sostituiti dagli infiniti istanti che ci regalano i touch sugli schermi dei nostri dispositivi, che non sono in grado di regalarci alcuna forma di piacere, ma ci affondano in una perenne apatia, nella consapevole illusione che arrivi un’immagine, un video, un messaggio realmente stimolante.