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In arrivo la Open Arms con 176 migranti, di cui 90 minori soli: “Le ricette del governo? Lesive della vita delle persone. Noi andiamo avanti” – ASCOLTA

today04/10/2023

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    Veronica Alfonsi, presidente Open Arms Italia, 4 ottobre 2023

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MARINA DI CARRARA (MS) – E’ atteso per le 15 di oggi pomeriggio l‘arrivo al porto di Marina di Carrara la nave della ong Open Arms, con a bordo 176 migranti salvati nei giorni scorsi: tra i profughi ci sono anche 90 minori non accompagnati, oltre a 4 bambini con le loro famiglie. E’ la settima volta da gennaio scorso che il porto apuano è scelto come “porto sicuro” per l’approdo di una nave umanitaria. Secondo un modello ormai rodato, Prefettura, Comune e Protezione Civile regionale si sono attivati nelle ore scorse per organizzare il sistema di prima accoglienza.

Inizialmente indirizzata verso Genova, la Open Arms è stata poi dirottata sulla Toscana su indicazione del Viminale: : “Un viaggio leggermente più breve ma comunque pari ad una traversata di 3-4 giorni” dice a Novaradio Veronica Alfonsi, presidente Open Arms Italia. I migranti sono stati tratti in salvo in acque internazionali, nel Mediterraneo Centrale, in tre diversi momenti: questo, in base alle norme della cosiddetta “direttiva Piantedosi” sui salvataggi in mare, potrebbe comportare per la Ong una serie di sanzioni, tra cui multe e formo amministrativo della nave: cosa che è già avvenuta in occasione dell’ultimo sbarco della ong in Toscana. “La verità – spiega ancora Alfonsi – è che negli ultimi tempi c’è un vero caos normativo, ci troviamo ad operare in mare senza alcun punto di riferimento. Le decisioni sono totalmente arbitrarie: ci siamo trovati ad avere la richiesta di aiuto dalla Guardia Costiera e di dover effettuare 6/7 operazioni di soccorso e in altri cosi, come nell’operazione precedente a questa, a subire un fermo amministrativo per aver effettuato più di un soccorso. Noi continuiamo ad operare seguendo le convenzioni internazionali e il diritto del mare che ci obbliga a soccorrere. Abbiamo presentato ricorso, e lo faremo anche questa volta. Nel frattempo andiamo avanti”.

Tutto questo nonostante che il governo continui la sua “guerra alle Ong”, oltre ad aver aperto nuovi fronti di conflitto con la magistratura italiana, paesi vicini come Germania e Francia, e a livello europeo: “Non si può pensare di emanare decreti che violano i diritti umani e le convenzioni internazionali” ricorda Alfonsi: “Se si stabilisce che una persona debba essere rinchiusa per 18 mesi in un Cpr e si prevede un esborso di 5.000 per non essere rinchiusi, non ci si può sorprendere che un tribunale stabilisca che non è costituzionale”. Anche la strada dell’accordo con paesi terzi come la Tunisia non funziona perché sono paesi dove non c’è democrazia bé interlocutori affidabili. E si vede quello che sta succedendo. Sono ricette sbagliate e lesive dei diritti umani e della vita delle persone”.

Scritto da: Redazione Novaradio


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