FIRENZE – La proliferazione degli immobili messi sul mercato degli affitti turistici brevi a Firenze fanno aumentare le spese condominiali dal 10% al 30%: è uno dei dati che emerge dallo studio di Sunia Firenze e Progetto Firenze, presentato oggi assieme alla Cgil Toscana. L’indagine è partita dallo sportello di ascolto del Sunia sul tema, con 97 persone ricevute dallo scorso giugno: sui condomini analizzati, in centro ma non solo, la media degli appartamenti destinati ai turisti supera il 50% (minimo 20%, massimo 80%). Queste le lamentele emerse dall’attività di ascolto: rumori a tutte le ore; bivacchi negli spazi comuni; biancheria sporca in attesa di ritiro; più insicurezza (via vai di estranei, condominio permeabile alla strada, principi di incendio); cambiamento del tessuto sociale del quartiere (in giro più turisti che residenti); rifiuti abbandonati; abuso dei servizi (sovraccarico ascensore, più frequenti lavori di manutenzione, aumento interventi spurgo), con conseguente aumento delle spese condominiali. “L’aumento dei costi condominiali per i residenti – spiega Grazia Galli, dell’associazione Progetto Firenze – dipende non tanto dai turisti in sé, ma dal modello di pagamento ‘forfettario’ che l’affitto turistico porta con sé”.
La presentazione dello studio arriva in un momento in cui il dibattito in città è animatissimo: dalla questione degli studentati privati alle polemiche sul progetto di Università di Firenze di far cassa con la vendita delle residenze studentesche, dalla carenza degli alloggi per gli universitari – dalle tre organizzazioni la solidarietà alla protesta delle “tende” degli studenti a Novoli – all’aumento degli sfratti in città, che secondo i dati del Sunia a Firenze viaggiano su ritmi di 50 esecuzioni a settimana. “Ii due fenomeni, turistificazione e emergenza abitativa, sono strettamente collegati” denuncia Laura Grandi, segretaria Sunia Firenze-Toscana, che ribadisce le contro-proposte sostenute assieme a Cgil e Progetto Firenze: favorire la residenza in proprietà e la locazione ad uso principale per studio e lavoro, aumentare i fondi per l’edilizia pubblica residenziale. ma non solo: “Il Comune ha annunciato lo stop agli airbnb in centro: vada avanti. Ma la Regione deve in modo analogo modificare le norme delle leggi regionali su turismo e governo del territorio: altrimenti quello che già piangiamo a Firenze potrebbe estendersi in tutta la Toscana”.
