FIRENZE – Botta e risposta a distanza tra Comune e Università di Firenze sull’urbanistica e in particolare sul Piano Operativo Comunale (di fatto il regolamento urbanistico) varato dalla giunta e ora nella fase delle osservazioni e proposte di modifica. Tra queste, anche le richieste arrivate dall’ateneo fiorentino e da altri soggetti (ad esempio la Misericordia di Firenze) perché nel POC venga concessa la trasformazione di alcuni grandi immobili con funzioni pubbliche in strutture ricettive. “Un modo per poter finanziare i progetti di utilità pubblica” la versione dell’ateneo, ma che ad altri occhi è sembrata l’ennesimo scivolamento verso lo sfruttamento delle rendita immobiliare in una città satura di strutture ricettive. tanto che perfino il sindaco Dario Nardella, già alle prese con la no semplice approvazione dello stop agli affitti brevi in centro, che pochi giorni fa interpellato su questo da Novaradio, aveva dato l’altolà: “La linea che darò ai miei uffici è quella in via generale di respingere le osservazioni che chiedono la trasformazione degli immobili in alberghi, perché altrimenti non saremmo coerenti” dicendosi preoccupato del “fenomeno dello sfruttamento della rendita passiva”.
Una risposta che non è piaciuta evidentemente alla rettrice di Unifi, Alessandra Petrucci, che oggi a margine della presentazione della Notte dei ricercatori 2023 difende quella scelta, sollecitata da Novaradio ha difeso a spada tratta le sue richieste: “Vorrei ribadire con forza che l’Università se chiede, chiede per migliorare le condizioni degli studenti, non ci mettiamo a fare l’immobiliarista. Ci è proibito fare profitto, cerchiamo di trovare le soluzioni migliori nel rispetto della legge e nell’ottica di migliorare i servizi agli studenti”.
La richiesta che alcune strutture dell’Università- tra cui gli studentati via Maragliano, via San Bonaventura a Quaracchi, via Donizetti – cambino di uso verso il residenziale o il turistico ricettivo per poi essere messi sul mercato, è motivata in particolare dalla necessità di far fronte alle spese della complessa operazione di trasferimento della facoltà di Agraria dalle Cascine a Sesto Fiorentino. “Ci sono alcuni immobili messi dall’amministrazione che mi ha preceduto a cofinanziamento, di conseguenza quelli devono esser alienati. E più valgono, più a noi ci fa gioco” ricorda la rettrice, E all’altolà arrivato dal sindaco Nardella, replica: “E allora vorrà dire che il Sindaco ci terrà alle Cascine. Se devo spostare docenti e studenti, ho bisogno di sapere dove metterli”.
Riguardo invece il problema della carenza dei posti letto per gli studenti di cui soffre anche Firenze e su cui oggi riparte dal mobilitazione delle “tendate” degli studenti dell’Udu, la rettrice ha detto di “augurarsi che sui fondi Pnrr ci possano essere ulteriori possibilità, e che l’amministrazione delle città favoriscano la possibilità di vivere la città da parte degli studenti”. Nei mesi scorsi l’opportunità di fondi Pnrr sull’edilizia universitaria non è stata colta dagli atenei toscani. “Sui bandi passati ci sono state manifestazioni di interessi ma c’erano dei vincoli per cui per le Università era più difficile partecipare da soli – ha aggiunto – stiamo aspettando l’esito. So dal Ministro che sono arrivate circa 80 mila proposte, stanno valutandole per poi far sapere quali sono state ammesse al finanziamento”.