MONTEBENI (FIESOLE) – L’immigrazione che oggi viene rappresentata come un’emergenza per l’Italia e l’UE non è un fenomeno storico che ha origine nella colonizzazione, nello sfruttamento economico e nelle guerre che lo stesso Occidente ha contribuito a creare nei paesi dell’Africa e del Medio Oriente. Ne è convinto Santo Gioffrè, ospite stasera (ore 18) alla Casa del Popolo “La Montanina” di Montebeni per il ciclo di incontro “Mediterraneo: mare che unisce, mare che divide”. Calabrese di origine, medico di formazione, Gioffrè ha svolto un’intensa attività politica e amministrativa – è stato anche commissario della Asl di Reggio Calabria – prima di cimentarsi nella scrittura, ottenendo diversi premi e riconoscimenti, tra cui quello di “Medico scrittore del 2021”. Stasera presenta il suo ultimo libro “Fadia”, che intreccia le vicende italiane con quelle della guerra in Siria e dei suoi conflitti di cui è profondo conoscitore, ma che si inserisce nel quadro della situazione che vive il Mediterraneo, tra popoli in fuga e chiusure da parte della politica europea, in primis quella del governo italiano, tra CPR e accordi con i paesi di origine che non risolvono nulla. Come ha dimostrato la strage di Cutro, sulla cui spiaggia lo stesso Gioffrè è accorso poche ore dalla notizia del naufragio che è costato la vita 94 persone, più un numero ancora imprecisato di dispersi.