FIRENZE – E’ muro contro muro tra governo e Toscana sull’accoglienza migranti. Mentre la premier Meloni all’assemblea Onu dice di non voler trasformare l’Italia nel campo profughi d’Europa, l’esecutivo ribadisce l’intenzione di realizzare un Centro per Rimpatri in ogni regione “entri due mesi”. Di contro la Toscana guida il fronte delle Regioni contrarie: “Non darò l’ok a nessun Cpr in Toscana” ha detto ieri il governatore Giani. E non sembra intimidirsi neppure di fronte alla possibilità che Palazzo Chigi e il Viminale procedano per via autoritativa: “Il governo ha strumenti per passare sopra la testa di Regioni e Comuni, può invocare motivi di interesse e sicurezza nazionale. Ai migranti si risponde con l’esercito, è questo che ci sta dicendo la premier?” osserva l‘assessore regionale all’immigrazione Stefano Ciuoffo, parlando stamani a Novaradio: “Questo significa una presa di responsabilità esclusiva del governo di fronte a questo tipo di scelte. Quello che dovesse essere fatto in toscana in questo senso, non sarà fatto in nostro nome”.
“Da tempo chiediamo che i temi dell’accoglienza trov9no risposte ella migliore efficienza del sistema che il nostro paese ha sperimentato” spiega l’assessore con riferimento ai centri CAS e ai centri SAI: “I numeri di oggi che si dicono insostenibili, il nostro paese li ha già affrontati e superati (i dati degli sbarchi del 2017 e 2018, ndr) quando l’accoglienza non era neanche con l’esperienza di questi anni. E’ diventata un’emergenziale un risposta che non hai costruito nel frattempo. Se smantelli un sistema e non ne costruisci un altro ti trovi a strillare che serve l’esercito per dare una risposta“. Falso secondo Ciuoffo che il problema sia l’immigrazione illegale e il traffico di esseri umani, e che basti bloccare un gruppo di scafisti: “Non ci sono soluzioni semplici: stiamo banalizzano tutto per non volerlo risolverlo”.