AREZZO – “E’ finito il tempo degli annunci, servono fatti concreti”. E’ più che prudente la prima reazione dei sindacati confederali e dei rappresentanti dei lavoratori della Fimer di Terranuova Bracciolini, dopo l’annuncio ieri da parte di McLaren Applied e Greybull di aver raggiunto un accordo “vincolante e irrevocabile” con il cda e gli azionisti per l’acquisizione del pieno controllo e della proprietà dell’azienda valdarnese leader nel settore degli inverter per il fotovoltaico.
“Questa è una vertenza sindacale, non uno show mediatico” dice a Novaradio Alessandro Tracchi, ribadendo la posizione già più volte espressa negli ultimi tormentati mesi, in cui pià volte gli annuncia sbandierati sono stati smentiti poche ore dopo. Calma e gesso dunque. E soprattutto atti concreti e formali, come prevede la procedura impostata davanti al Tribunale di Milano. In base a quanto annunciato, Greybull investirà 50 milioni di euro per l’acquisizione del controllo azionario totale, versando 5 milioni non appena il Tribunale di Milano darà l’autorizzazione all’operazione; altri 5 milioni arriveranno dopo l’accettazione del concordato, e gli altri 40 alla chiusura delle procedura concordataria. “Intanto – dice Tracchi – il cda con il fondo Greybull deve un piano industriale credibile che porti dall’attuale situazione all’omologa del concordato. Poi l’immissione di risorse necessari per il riavvio degli impianti, per l’acquisto della materia prima e il pagamento dei credito. Il terzo punti, tra l’ammissione l’omologa del concordato, creare le condizioni per il passaggio di proprietà e il cambio di governance. Ci vorranno tra i 3 ai se mesi, ma noi vogliamo vedere consequenzialità, non siamo più disponibili a tollerare scuse per inadempienze. Tutti soggetti, dal Tribunale al Mimit, alla Regione, vigilino assieme a noi”