FIRENZE – Ammontano a “100 milioni” di euro i progetti che rientrano nei piani urbani integrati a rischio nella Città metropolitana di Firenze con la rimodulazione del Pnrr e “noi siamo molto preoccupati” perché “i sindaci hanno costruito i bilanci dei Comuni facendo conto di queste risorse. Tra i progetti a rischio che non rientrano nei piani urbani integrati stiamo facendo i calcoli, la stima è di 60 milioni. Il definanziamento dei progetti Pnrr e il taglio del fondo affitti possono essere definiti episodi di bullismo istituzionale e il rischio è che queste opere potrebbero saltare.”. Lo ha detto Brenda Barnini, vicepresidente della Città metropolitana, a margine della conferenza stampa a Palazzo Vecchio sul definanziamento dei progetti Pnrr per Firenze e la Città metropolitana.
Tra i progetti a rischio per i piani urbani integrati, ha chiarito Barnini, “Mondeggi, quello della piscina nel Comune di Sesto Fiorentino” e un progetto analogo a “Certaldo. Ci sono poi interventi che riguardano la cultura: a Empoli c’è un progetto di realizzazione di un parco culturale e di un teatro civico. Ci sono poi progetti di recupero di centri storici. Ritrovare 100 milioni di euro di finanziamento non credo sarà facile per il governo”.
Per la città di Firenze i progetti a rischio “ammontano a 29 milioni, il grosso è concentrato sul rifacimento e la riqualificazione della scuola Ghiberti. Il Comune ha 20 progetti che sono stati eseguiti o già appaltati, con risorse che abbiamo messo in campo come amministrazione comunale. Sui tempi siamo in regola, ad oggi non c’è alcun documento ufficiale” sul definanziamento. Lo ha detto l’assessore all’Educazione del Comune di Firenze Sara Funaro. I 29 milioni, è stato chiarito dal Comune, si portano dietro altri milioni di confinanziamento statale e comunale per cui la stima è di oltre 40 milioni. I capitoli di spesa sono su rigenerazione urbana ed efficientamento energetico: “Il Comune non può che andare avanti con i progetti che ha realizzato – ha aggiunto -. La scuola Ghiberti è l’intervento più grosso, si parla di un istituto con più di 400 famiglie. Io penso che ci voglia un confronto immediato col governo”.
“La questione è gravissima. Credo sia arrivato il momento di dire una cosa al governo: o abbiamo risposte, sicurezze, certezze o gli amministratori locali sono disponibili a scendere in piazza per farsi sentire”, chiosa l’assessore a ambiente e transizione ecologica del Comune di Firenze Andrea Giorgio.