FIRENZE – Una scelta di campo, non utilitaristica, dettata da un disagio che andava avanti da tempo. “Sono liberal democratico e penso che il partito che esprima meglio questo orientamento sia Forza Italia”. Così il consigliere regionale Maurizio Sguanci, ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto, 3 anni dopo il suo passaggio da Pd a IV, ad aderire a Forza Italia. Si tratta del primo caso di salto dalla maggioranza al centrodestra da inizio consiliatura.
Nessun commento da Renzi. “L’ho avvertito con un messaggino. Cosa mi ha risposto? Chiedetelo a lui…” ha chiosato Sguanci, che respinge le accuse di tradimento politico: “Non ho avuto nulla in cambio e mi sono dimesso da presidente di Q1” ha detto. Ma di rassegnare le dimissioni da consigliere regionale dice di non averne la minima intenzione: “Fra un anno gli elettori giudicheranno”.
Sguanci ha comunicato di aver consegnato le dimissioni da presidente del Q1 di Firenze oggi, mentre nelle stesse ore si andava depositando già una mozione di sfiducia da parte del gruppo Pd. Intanto dai Dem piovono accuse di opportunismo e infedeltà rispetto al mandato elettorale: “Dovrebbe dimettersi da consigliere regionale” dice il coordinatore uscente della segreteria metropolitana Andrea Giorgio.
Con le dimissioni di Sguanci, il Consiglio di quartiere 1 sarà sciolto e commissariato dal sindaco fino alle amministrative 2024, anche se dal centrodestra si sostiene che a norma della riforma dei Quartieri si potrebbe anche tornare al voto per il solo Q1 a ottobre. A condannare duramente il cambio di casacca di Sguanci gli altri presidenti di quartiere (tutti espressi dal Pd). “Una scelta incomprensibile e esecrabile” per Mirko Dormentoni, presidente Q4 Isolotto – Legnaia.