FIRENZE – Trentamila persone secondo la Questura, 50.000 per gli organizzatori: comunque si conti, per il Pride Toscana 2023 di sabato scorso a Firenze è stato un successo di partecipazione. Per certi versi inaspettato, come ammette stamani a Novaradio il portavoce della manifestazione, Vincent Vallon: “Ci attendevamo una bella risposta, anche in relazione agli attacchi degli ultimi mesi con il nuovo governo – dice – ma la partecipazione è andata oltre le aspettative, dando grande visibilità alle battaglie che stiamo combattendo”.
Non sono mancate nemmeno le polemiche e le tensioni – con un gruppo di manifestanti legati alle organizzazioni più radicali come il collettivo “MagniFica” – in avvio della manifestazione e in chiusura del corteo, dove si sono registrate tensioni davanti al palco e sono perfino intervenute le forze dell’ordine con delle cariche di alleggerimento. In un post sul profilo FB Arcigay Firenze scrive: “Siamo scossɜ e addoloratɜ per quanto è accaduto sabato al Toscana Pride. Quando in una manifestazione pacifica come la nostra si verificano momenti di tensione e scontri tra polizia e le collettive antagoniste a perdere siamo tutte e tutti”.
“Prima hanno voluto prendere la testa del corteo, ma a differenza di quanto concordato alla fine non volevano disperdersi. Anzi hanno occupato l’area di decompressione riservata alle famiglie arcobaleno e ai bambini e pretendevano di prendere la parola sul palco per primi” è la ricostruzione di Vallon. “E’ solo un episodio, abbiamo comunque cercato di dargli la parola, e abbiamo anche annullato anche altri interventi. L’importante è che Firenze e la Toscana hanno risposto in modo numeroso, importante che si siano confermati degli alleati che hanno risposto in gran numero. C’eravamo e abbiamo rivendicato al governo quello che volevamo: per le famiglie trans e non binarie di poter cambiare la legge che regola i nostri percorsi; non toccare assolutamente i nostri e le nostre figli e figli che hanno diritto a vedere riconosciuti i loro genitori; contro la volontà del governo di rendere reato universale la gestazione per altri. E poi sarebbe tempo ci avere una legge che ci protegge dall’omobilesbotransfobia, una battagli sempre più in salita: è stato vergognoso vedere parlamentari che si permettevano di appaludire contro il rigetto di una legge che lottava contro la misoginia, l’abilismo e tante altre discriminazioni presenti nella società”.