FIRENZE – Sono stati cinque appartenenti a Ultima generazione ad imbrattare stamani intorno alle 11.15 il selciato davanti al Battistero, in piazza Duomo. Da quanto ricostruito si sono messi a sedere in terra e si sono lanciati addosso una sostanza, a loro detta vernice rossa, all’apparenza salsa di pomodoro, poi finita anche sul selciato. Esposto poi uno striscione con scritto ‘Non paghiamo il fossile’ e letti alcuni brani dell’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, che contiene riferimenti alla crisi climatica e all’urgenza di agire.
Dopo pochi minuti l’intervento della Polizia Municipale che ha condotto 4 aderenti alla protesta al Comando in Via delle Terme. “L’ultimo – spiegano gli attivisti – è rimasto seduto davanti al Battistero e alle 11:50 è stato trascinato via dai Vigili urbani mentre effettuava resistenza passiva non violenta”. Nessun danno è stato rilevato per la copia della Porta del Paradiso dai tecnici dell’Opera del Duomo di Firenze, subito intervenuti per valutare se ci fossero problemi. Nessun denuncia, da quanto si apprende, sarà presentata. Il Battistero è sempre rimasto aperto stamani.
“La protesta”, hanno dichiarato gli attivisti attraverso un comunicato diffuso in mattinata, “è stata inscenata per esprimere solidarietà a Ester e Guido, i due cittadini aderenti a Ultima Generazione che nell’estate 2022 si sono incollati al basamento della statua di Laocoonte presso i Musei Vaticani e il 12 giugno scorso sono stati condannati a 9 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1.500 euro ciascuno (con sospensione di entrambe le sanzioni), cui si aggiunge il risarcimento di 28.000 € di danni”.
“Abbiamo raccolto l’appello del Papa, abbiamo trovato repressione” continuano. “Le persone che aderiscono a Ultima Generazione sono tra coloro che esigono dai Governi un cambiamento radicale e per questo hanno raccolto l’appello di Papa Francesco, mettendo la propria voce e i propri corpi a servizio della giustizia climatica. Ma, contrariamente alle parole del Pontefice, è arrivata solo la “riconoscenza” del Tribunale Vaticano, con una sentenza che esprime lo stesso atteggiamento delle istituzioni laiche della politica italiana: quello della repressione. Perché il Tribunale Vaticano non si impegna a giudicare i responsabili mondiali del “peccato ecologico” di cui Papa Francesco parla dal 2019 e che ha menzionato anche al punto 8 dell’Enciclica Laudato si?”