FIRENZE – Disponibili al dialogo, ma prima servono “fatti e atti”. Così il comitato referendario ‘Salviamo Firenze”, promotore di due quesiti sull’urbanistica che miravano a impedire la trasformazione di immobili pubblici in studentati provati e ridurre la loro attività ricettiva, replicano alle recenti dichiarazioni “aperturiste” del sindaco Dario Nardella.
Il sindaco venerdì scorso si era detto disponibile ad un incontro, dicendo di aver “non solo sposato le proposte del comitato” ma di averle “anche rilanciate in un quadro più largo, generale”. Il sindaco aveva spiega di stare “lavorando su ipotesi di norme di salvaguardia che possano anticipare il piano operativo” e essere “disponibili a valutare la possibilità di approvare delibere con una variante urbanistica transitoria che permetta di anticipare gli effetti del Piano operativo che è stato soltanto adottato”.
Troppo poco per l comitato referendario, che pochi giorni fa si è visto “bocciare” i due quesiti da parte del “Collegio degli esperti”, che ha giudicato “non più necessaria” la consultazione popolare dopoché Nardella aveva annunciato di voler “accogliere” le richieste del comitato con altrettante delibere di giunta. “Siamo sempre disponibili al confronto, ma questo avvenga sulla base di fatti e atti concreti” dice a Novaradio Francesco Torrigiani, uno dei membri del comitato referendario, che aggiunge: “Ad oggi non abbiamo ancora ricevuto dal Comune di Firenze né la memoria presentata da Nardella al collegio degli esperti, né la documentazione prodotta, nonostante si sia richiesto su più canali l’accesso agli atti”. Dal 23 maggio il Comune e il presidente del Consiglio comunale non hanno trasmesso nulla al Comitato referendario e lo stesso decreto di stop alla procedura di referendum non risulta oggi essere formalmente pubblicato.
Non è perciò tramontata l’ipotesi di un ricorso contro la decisione dei tre “Saggi”: “Rispettiamo la decisione ma, regolamento alla mano, la sbagliata. Sul ricorso decideremo in base alla documentazione che sarà prodotta” spiega Torrigaiani, che rilancia la mobilitazione: “Se non avremo risposte, a settembre svolgeremo una consultazione popolare autorganizzata”. Nel frattempo proseguono le iniziative di sensibilizzazione, a partire già dai prossimi giorni.