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Maggio Musicale, il ministro Sangiuliano parla di “rifondazione”. Flc Cgil: “Non c’è tempo, prima le risorse poi la governance” – ASCOLTA

today14/06/2023

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    Eugenio Giani, presiente Toscana, su Maggio Musicale 14062023

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    Claudio Fantoni, FLC cgil Maggio Musicale, 14 giugno 2023

 

FIRENZE – Sul Maggio Musicale “se quello che avremo nelle prossime ore sarà un braccio di ferro, sarà la manifestazione di una totale , profonda e deplorevole irresponsabilità, perché non c’è tempo. Se non si interviene il Maggio finirà per chiudere”. E’ questa la preoccupazione espressa da Claudio Fantoni, rappresentante del sindacato FLC Cgil dei lavoratori del Maggio Musicale, commentando stamani a Novaradio il susseguirsi di dichiarazioni, commenti e ipotesi, in gran parte a mezzo stampa, tra tra i principali soggetti interessati. Per riequilibrare i conti, aveva detto nei giorni scorsi il commissario Onofrio Cutaia, servono 8 milioni di euro per il 2022 e 2023, e altri 4 per il 2024, invitando “tutte le istituzioni” a fare la loro parte. Il Comune, ha fatto sapere il sindaco Nardella, è pronto ad uno stanziamento straordinario di 2 milioni di euro e propone l’acquisto dell’archivio del Maggio (13 milioni) per rimpinguarne le casse. La Regione, con il governatore Eugenio Giani, si dice disponibile a dare una mano ma chiede “maggiore chiarezza” sui piani del commissario.

Ma a farsi sentire è anche il Ministero della Cultura: dopo le dichiarazioni del sottosegretario alla cultura Mazzi che ha accusato Nardella di “non essere credibile” richiamando le sue responsabilità sulla vigilanza dei conti, oggi è il ministro Gennaro Sangiuliano che in un’intervista a La Nazione-QN dice che “un intervento del Ministero non può prescindere da un’operazione preventiva di chiarezza. Occorre un accertamento puntuale delle responsabilità passate, di chi amministrava e di chi doveva vigilare. E poi, soprattutto una rifondazione del Maggio su basi di efficienza manageriale, valori culturali e trasparenza amministrativa”. Una nuova governance, con una riscrittura dell’impianto istituzionale della Fondazione è quella che sembra evocare Sangiuliano, che attacca: “Come è stato possibile accumulare tali debiti?” Il Consiglio di indirizzo cosa faceva?”.

Sul tema è intervenuto oggi ancora il governatore Eugenio Giani: “Io ritengo che bisogna sempre guardare al futuro”, l’impegno “del ministro Sangiuliano su ciò che possiamo fare e dobbiamo fare in futuro è necessario. Noi dobbiamo cimentarci su come portare al Maggio qualcosa di più rispetto al pubblico attuale”. Poi però punta il dito sui conti: “Le quattro pagine mandate da Cutaia pongono una evidenza, il Maggio incassa attraverso abbonamenti e biglietti 2,7 milioni e agli enti pubblici costa 36 milioni. Dove sta un’azienda in cui devi spendere 36 milioni per stimolare abbonamenti e biglietti per 2,7 milioni? Da nessuna parte, quindi vi è la necessità di un ripensamento assoluto. Io voglio capire come sono stati spesi i soldi”. E ha chiarito che prima di un nuovo esborso, la Regione Toscan vuole aver maggiori dettagli sulla situazione su piano di risanamento: “Capisco che Cutaia voglia mettere tutto in sicurezza. Io dico che bisogna approfondire, non è che io posso dare i soldi a babbo morto, come si dice in Toscana. Io do ogni anno 2,9 milioni, rispetto a qualcosa in più voglio riunioni più approfondite di quelle che finora abbiamo fatto”.

Una situazione di conflitto che allerta e non poco i rappresentanti dei lavoratori perché rischia di  precipitare verso il baratro del fallimento la fondazione lirico-sinfonica. “Non c’è altro tempo” ripete Fantoni: “Questa è una settimana cruciale”, prosegue, perché si concluda questo “annusamento” tra le istituzioni e “si proceda alla cooperazione piena, la prossima settimana è il termine ultimo perché si siedano ad uno stesso tavolo e venga partorita una soluzione valida. Non è un ultimatum, è un termine dato dai conti, sennò salta tutto per aria”. Prima le risorse, poi le nuove regole di governance, avverte Fantoni: “Quando c’è una nave che sta per andare a sbattere, prima si ripara la falla, poi si pensa a capire si chi è stata la responsabilità”

Scritto da: Redazione Novaradio


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