FIRENZE – A quasi 48 ore dal primo allarme, ancora nessuna traccia di Kateleya, la bimba di 5 anni di origine peruviana scomparsa sabato pomeriggio mentre giocava nei pressi dell’ex hotel Astor occupato di via Baracca, dove vive con la mamma. E nessuna pista certa da seguire: i Carabinieri che conducono le indagini escludono che la piccola possa trovarsi all’interno dello stabile, e l’ipotesi di rapimento va prendendo piede, anche se più “per esclusione” che sulla base di effettivi indizi.
Finora sono rimaste senza riscontro le parole della madre della piccola, Kathrine, che ieri parlando con i cronisti aveva detto di aver di essere sicura che la bimba sia stata portata via da qualcuno e di aver fatto agli inquirenti il nome della persone che avrebbe sottratto la bambina. Ma secondo il comandante dei Carabinieri, di Firenze Gabriele Vitagliano, nessun nome sarebbe saltato fuori: “La madre sulla base di una valutazione di buonsenso ha supposto che la sparizione della figlia potesse essere collegata a litigi dentro l’ex albergo. È una pista che stiamo seguendo ma non ci ha dato un nome o gli elementi su una persona su cui indagare come invece è sembrato”. Si ritiene invece sia opera di un mitomane la telefonata ad una amica della madre in cui un un omo aveva detto “la bimba è con me”.
“Stiamo lavorando sugli occupanti dell’ex albergo, sono molte persone – ha aggiunto – ci sono degli elementi di interesse che però finora non sembrano ricollegabili alla sparizione della bambina”, quanto “al rapimento se ne può parlare in modo statistico, dal momento che la bambina non è dentro, né è stata trovata nella zona”. “Una ritorsione?”, gli è stato chiesto. “Tutto possibile – ha spiegato il generale Vitagliano – se è un rapimento può essere motivato da ritorsione”. Una squadra sta setacciando tutte le telecamere del quartiere: “Qualcosa ci può essere sfuggito, stiamo esaminando ogni fotogramma” ha detto il generale. Un’altra pista al vaglio è quella di una testimone oculare che avrebbe visto una bambina che somiglia a Kata: Anche in questo caso stiamo facendo accertamenti – ha sottolineato il generale Vitagliano -, ma abbiamo anche già scartato decine di segnalazioni”.
Oggi la mamma di Kataleya ha rivolto un nuovo appello: “Non farò denuncia, non farò niente, ma lasciatela tornare a casa”. Intorno alla famiglia si stringe la comunità peruviana e quella che gravita introno allo stabile occupato: una ventina di persone, tra cui anche inquilini dello stabile occupato, stamani hanno improvvisato un corteo con uno striscione con scritto ‘Aiutateci a trovare Kataleya’ e intonando slogan come ‘Vogliamo giustizia’, “Vogliano risposte” e ‘Torna a casa Kataleya, e si sono mossi verso il centro con l’intenzione di raggiungere il consolato peruviano e poi il comando provinciale dei carabinieri in borgo Ognissanti, anche se non c’è certezza sulla destinazione.
Intanto continuano le ricerche della bambina: dalla sera di ieri, ha spiegato l’assessora alla protezione civile del Comune di Firenze Titta Meucc, la protezione civile ha impiegato 75 squadre di volontari con il compito di perlustrare le strade indicate dai carabinieri per la ricerca della bambina scomparsa. Nel giro di un’ora ieri avevano già risposto più di cento volontari. Quelli impiegati in totale sono stati 178, oltre a nove tecnici del servizio di protezione civile.