FIRENZE – “Stiamo convocando la direzione regionale per il prossimo venerdì 9 giugno, e mercoledì 7 presenteremo la segreteria regionale”, che sarà “plurale”. Lo ha affermato Emiliano Fossi, segretario regionale del Pd Toscana, in una conferenza stampa oggi a Firenze. “Abbiamo aspettato – ha detto – anche perché volevamo collegare molto la fase post-elettorale alla definizione della nuova segreteria, proprio per marcare netto l’elemento di una nuova stagione che si deve aprire”.
Fossi ha annunciato che “costruiremo un gruppo dirigente plurale e dei migliori, chiamati a guidare il Pd perché serve gente in gamba e non bandierine da piazzare qua e là. Un gruppo che accolga le intelligenze migliori: da qui a una settimana annuncerò la nuova segreteria del partito, che avrà la caratteristica di accogliere le energie più diversificate della nostra comunità”. Per il segretario è necessario “tornare a occuparci dei problemi delle persone”, lavorando sui temi della sanità, della scuola, del lavoro, dei servizi per la mobilità, “più che riportare alla ribalta le nostre diatribe interne: non dobbiamo dare l’idea che ci occupiamo di questo”. E secondo Fossi le alleanze saranno fondamentali per il futuro del partito e devono partire dai “temi, dai contenuti, non da alchimie definite a tavolino”, perché “il nostro principale problema è la litigiosità, e la mancata capacità di stringere delle coalizioni”, per cui “dobbiamo provare a superare divisioni e piccoli egoismi ai quali nessuno si è sottratto”. Anche perché dall’altra parte c’è una “destra solida e competitiva, l’ha dimostrato a più riprese”, ma con la nuova ricetta secondo Fossi
Riguardo al risultato di Campi Bisenzio, comune di cui Fossi è stato sindaco fino all’autunno scorso, e dove il candidato Pd è stato sconfitto dal candidato sostenuto dalla sinistra radicale e dal M5a, secondo il segretario esso è “ascrivibile a divisioni di lungo corso, tutte interne alla famiglia del centrosinistra, delle quali ognuno di noi porta la responsabilità, anche il sottoscritto, per non essere riusciti a superarle del tutto, e quindi è quello è successo. Se il centrosinistra si fosse presentato unito, avrebbe vinto probabilmente al primo turno: così non è successo. E’ successo, lo abbiamo visto ieri, che un pezzo importante della destra ha votato il candidato della sinistra più radicale”.
Sull’esito dei ballottaggi arriva anche il commento del governatore Giani: “Se sono deluso dal risultato dei ballottaggi? Da un punto di vista quantitativo no, anzi forse abbiamo ottenuto risultati migliori di cinque anni fa perché se si va a vedere siamo andati al ballottaggio in tutti e sei i Comuni al voto e ovunque abbiamo preso più del 43-44%. Dal punto di vista qualitativo sono più dispiaciuto e sotto questo aspetto dobbiamo ammettere la sconfitta, ovvero la capacità di gestire quelle che sono elezioni fondate su un primo turno e poi sui ballottaggi”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Al primo turno – ha aggiunto – eravamo andati bene: io ero convinto ad esempio a Siena di poter vincere, a Campi Bisenzio eravamo arrivati nettamente primi”. Per Giani comunque “dal punto di vista quantitativo dei voti, anche in prospettiva delle Comunali dell’anno prossimo e delle Regionali fra due anni e mezzo non vedo questo risultato fonte di preoccupazione”.
“Questa sconfitta ci impone un’analisi seria senza letture superficiali e senza lasciarsi andare a sterili polemiche interne. Del resto vi è una congiuntura internazionale difficile per tutte le sinistre di governo, come abbiamo visto anche in Spagna. Ora ognuno deve fare la propria parte. Il Pd deve costruire con umiltà e tenacia proposte politiche forti per il futuro con alcuni obiettivi chiari: superare divisioni interne e tornaconti personali, tenere lontana la politica dei palazzi e stare a contatto con le persone per rispondere ai loro problemi, come stiamo facendo nella nostra città”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella commentando i ballottaggi.