FIRENZE – Ci sono 12 milioni di euro “come minimo” da trovare entro pochi mesi per il Maggio Musicale Fiorentino arrivare all’equilibrio di bilancio fino a metà 2024,a fronte dei 6 milioni di deficit sul 2022 e quello di circa 2,5 milioni prevista nella variazione al budget 2023. E’ il drammatico quadro dei conti delineato nei giorni scorsi dal commissario straordinario Onofrio Cutaia parlando con i sindacati.
Alla richiesta di un aiuto economico rivolta dal commissario ai soci della Fondazione, la risposta è stata attendista: “Vediamo i conti e il piano di rilancio” hanno affermato sia il governatore regionale Giani, principale contributore, e il presidente della Fondazione, Dario Nardella, mentre la Fondazione CRF si è tirata indietro dopo la contribuzione straordinaria di 300 mila euro dei mesi scorsi.
Preoccupati i lavoratori, con i rappresentanti sindacali che si rivolgono ai rappresentanti politici: “Le istituzioni tutte, Ministero, Regione e Comune, individuino e risolvano tutti i problemi, – dice a Novaradio Angelo Betti, Fistel Cisla Maggio Musicale: “Non siano i lavoratori, incolpevoli di questa crisi, a pagarla: tra l’latro la “cassa” nel settore dello spettacolo non esiste, e in questa situazione serve il lavoro di tutte le maestranze”.