ALTO MUGELLO – Migliora ma è ancora lontana dal tornare alla normalità la situazione in Alto Mugello investito dal maltempo. Nel territorio di Firenzuola “alcune emergenze stanno rientrando”, spiega a Novaradio Stefano Passiatore, presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello. Rripristinata la viabilità verso la frazione di Piancaldoli, mentre rimangono interrotte la strada 306 Casolana-Riolese e la 610 Montanara Imolese. La situazione più difficile rimane a Palazzuolo, dove il centro principale è accessibile solo a mezzi leggeri e di soccorso, inaccessibile ancora la frazione di Casola. A Marradi le frazione di Lutirano è stata evacuata ma è ancora isolata, e praticamente tutte le vie di accesso alla Romagna completamente interrotte: “Ci vorranno mesi e mesi di lavoro perché non è una situazione ordinaria” dice Passiatore: “Qua sono crollati interi tratti di strada a valle, una situazione che non avevo mai visto”.
Nonostante l’isolamento, spiega ancora Passiatore, a Palazzuolo sul Senio non ci sono rischi di carenza di cibo per le persone. Cresce però l’allarme per la situazione degli animali da allevamenti: “Gli allevatori rischiano di finire il foraggio – afferma Passiatore – e portarlo in zone in cui non è possibile transitare con mezzi pesanti è un problema oggettivo”.
Riguardo i danni, alcune prime stime parlano già di 100 milioni di euro. “Un vero disastro” dice Passiatore: “Né il Comune di Palazzuolo né l’Unione dei Comune i ha i mezzi, sia umani che tecnici per sistemare questa catastrofe. Non è un problema di torgliere residui da una strada, ma di consolidare una frana che viene da centinaia di metri dall’alto e ha portato via un’intera sede stradale. In alcuni casi si ratta non di ricostruire: un’operazione lunga, delicata e costosa”. Di qui la richiesta, ribadita alle istituzioni, di stato di calamità: “E’ l’unica strada, bisogna che siano destinate risorse. La priorità va alla Romagna, ma solo tramite un piano straordinario si può dare una soluzione. Ci sono fondi Pnrr non assegnati: si utilizzino quelle o altre risorse straordinarie per fare interventi. La straordinarietà dell’evento non permette di risolverlo con vie ordinarie: a Marradi le 36 ore di pioggia hanno fatto cadere 140 miillimetri di acqua: in un anno in Toscana ne cadono 900.