FIRENZE – Visita questa mattina al cantiere TAV per il ministro Matteo Salvini, giunto a Firenze per la cerimonia di taglio del nastro del “ri-avvio” dei lavori della fresa destinata a completare il tunnel ferroviario del nodo fiorentino dell’Alta Velocità, assieme al governatore Eugenio Giani e ai vertici di RFI e FS, dopo l’assegnazione del mega appalto (1,1 miliardi di euro) all’azienda saipem-Pizzarotti.
Adattedere il ministro, in largo Giannarelli, gli attivisti dei comitati NO Tav Firenze, che contestano l’opera: “Oggi la testa della talpa meccanica Monnalisa fa qualche giro a vuoto per illudere che si parte davvero”, in una “falsa inaugurazione dello scavo delle gallerie” denuncia Tiziano Cardosi, storico esponente dei comitati: “Nessuno dice che la fresa ancora non è completa – afferma il Comitato -. Ancora non ci sono i conci per rivestire la galleria, ancora sono da fare lavori di consolidamento ad edifici, ancora si deve sostituire il Ponte del Pino che, se si scavasse davvero, avrebbe altissimi rischi di collasso. Ancora non c’è il progetto rivisitato della stazione né del people mover previsto – aggiunge – e ancora manca la Valutazione di impatto ambientale (Via) per la stazione ai Macelli, la più grande opera sotterranea di Firenze”. Confermato il giudizio negativo sull’intera opera: “Creerà problemi ad edifici e alle infrastrutture esistenti, e non servirà per potenziare il traffico regionale e pendolare, per cui servirebbero nuovi binari in superficie: lo dimostra il fatto che per i prossimi anni il contratto di servizio con FS prevede solo sostituzione dei convogli, non nuovi treni aggiuntivi”