TOSCANA – In 10.000 persone ieri hanno preso parte alla fiaccolata silenziosa per le strade del centro di Pisa per ricordare l’uccisione di Barbara Capovani, morta dopo la brutale aggressione del 21 aprile da parte di un suo paziente, e tantissime le iniziative in decine altre città italiane. “Ieri è stata la giornata del silenzio e del ricordo, da oggi faremo sentire la nostra voce: la sicurezza di medici e personale sanitario deve diventare una priorità” dice a Novaradio Gerardo Anastasio, segretario regionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, annunciando l’avvio di una mobilitazione che culminerà a settembre in una manifestazione nazionale. La vicenda ha riaperto il dibattito sulla sicurezza in ambito sanitario: +6% di aggressioni solo nell’ultimo periodo, il dato che è stato ricordato ieri. Il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato al creazionw di un tavolo speciale sulla sicurezza (oggi la prima riunione) per discutere delle misure urgenti, tra cui l’aumento del personale di sorveglianza negli ospedali.
“Non è questione solo di personale per la sicurezza, è anche una questione culturale” sottolinea Anastasio che in particolare sul tema della salute mentale aggiunge. “Si può e si deve ragionare di riforma dei criteri che definiscono la malattia e la pericolosità delle persone: dobbiamo curare, non essere custodi”. Allo stesso modo si deve dare piena applicazione alla riforma delle REMS – solo 39 posti in Toscana e 70 persone che dovrebbero esservi curate ma che sono all’esterno, in lista di attesa. Ma per tutto ci vogliono risorse adeguate: “Per il personale aggiuntivo e le strutture sanitarie – osserva – e per far sì che le leggi, che pure ci sono, non rimangano solo buone intenzioni”