FIRENZE – Ricorso al Tar della Toscana contro l’aumento dell’imposta di soggiorno decisa dal Comune di Firenze ed entrata in vigore dall’1 aprile scorso e che primo in Italia a fruttare una nuova norma nazionale, ha innalzato tutte le fasce di contributo (per una notte in un hotel 5 stelle la tassa è stata aumentata da 5 a 8 euro, da 4,90 a 7 euro per i 4 stelle, da 4,5 a 6 euro per i 3 stelle, da 4 a 4,5 euro per i due stelle, da 3 a 3,5 euro per gli hotel a una stella e da 4 a 5,5 euro a notte per le strutture extra-alberghiere).
Nel mirino dei soggetti ricorrenti – Federalberghi Firenze e Assohotel Confesercenti Firenze – non solo e non tanto l’entità dell’aumento, ma la differenziazione in base al numero delle stelle. “La nostra proposta, rimasta inascoltata- spiega a Novaradio Francesco Bechi, presidente Federalberghi Firenze – era quella di prevedere vari scaglioni a seconda delle fasce di prezzo, così come fatto ad esempio a Bologna”. Altre richieste riguardavano la possibilità di introdurre differenze legate alla stagionalità e alle zone, e la non retroattività della misura (scattata anche per chi aveva prenotato prima della modifica), oltre che chiedere un maggior impegno per una governance metropolitana: “Molti tour operator lasciano i turisti al parcheggio di Villa Costanza da cui prendono la tramvia, facendo così perdere al Comune si la tassa i soggiorno che il ticket dei bus turistici”.
Chiude ad ogni modifica l‘assessore al bilancio Giovanni Bettarini: “La tassa in base alle fasce di prezzo a Bologna – replica ai microfoni di Novaradio sta creando problemi e la vogliono cambiae, inoltre quella basata numero di stelle è più facilmente verificabile e prevedibile”. “Sulla stagionalità si può lavorare, mentre sulla zonizzazione la legge non lo prevede”. Insomma, la tassa di soggiorno come tesoretto cui non si può rinunciare, dato che secondo le stesse stime del bilancio preventivo può fruttare 69 milioni? “Falso – replica Bettarini – Firene è una città fortemente turistica ma l’arrivo dei turisti comporta un forte costo per la città, che noi finanziamo anche con la tassa di soggiorno”.