FIRENZE – “Chiediamo una proroga di altri sei mesi allo sfratto pendente sulla moschea, passati i quali la comunità islamica lascerà i locali di piazza dei Ciompi, che abbia trovato o meno una nuova sede per la sala di preghiera”. E’ la proposta che l’imam Izzedin Elzir lancia oggi a nome della comunità islamica fiorentina. Un giorno non casuale: è quello che chiude il mese mese sacro di Ramadan – la preghiera finale si è svolta stamani alle Cascine alla presenza di migliaia di fedeli – e a soli sei giorni dal termine della proroga allo sfratto esecutivo (il 27 aprile prossimo).
Un modo da una lato di tendere mando alla proprietà del fondo, dall’altra far pressione sulle istituzioni, Comune di Firenze in primis, affinché di adoperino per trovare una soluzione alternativa, che finora non appare nemmeno all’orizzonte. “Se non ci riusciremo – spiega Izzedin – avremo fallito noi come ma anche la città”. “Il dialogo con la proprietà e il Comune va avanti – dice ancora l’imam – ma la soluzione non arriverà finché no viene trovata un’alternativa concreta”.
Ora la palla passa dunque alla prefetta Ferrandino per l’accoglimento delle proroga e al Comune, che proprio dalle pagine del Corriere fiorentino oggi Izzedin accusa di non essere stato in grado di fornire alternative concrete. Una proroga potrebbe essere accordata anche dalla proprietà, che finora si è mostrata indisponibile a recedere dallo sfratto, benché l’immobile di piazza Ciompi una volta sgomberato non sarebbe di facile riutilizzo poiché è classificato come luogo di culto, come spiega l’avvocato della comunità islamica Roberto Zucchini.