FIRENZE – “Un rinvio all’italiana: siamo sotto procedura d’infrazione dell’UE perché l’aria che respiriamo non è sana, Regione e Comune sbagliano a rinviare misure necessarie per migliorare la qualità dell’ambiente”. E’ un giudizio amaro e severo quello di Legambiente Firenze rispetto alla decisione di rinviare l’entrata in vigore a Firenze del divieto di circolazione dei veicoli diesel Euro 5 nel centro storico e lungo parte dei viali di circonvallazione a causa dello sforamento dei limiti imposti al biossido d’azoto, come prevederebbero in realtà le norme europee recepite da un’ordinanza regionale. “Non ci si rende conto – commenta Lorenzo Cecchi, presidente Legambiente Firenze – che da questo dipende la salute dei cittadini, che respirano ossidi di azoto e polveri sottili: i dati parlano chiaro: in Italia muoiono tra e 60 mila e le 70 mila persone” per patologie dovute allo smog.
E anche sullo “Scudo Verde” la stroncatura di Legambiente è senza appello, dopo l’annuncio ieri del sindaco Nardella che non ci sarà nessuna “congestion charge” per i veicoli più inquinanti perché “non è giusto imporre ai cittadini un costo almeno finché non ci saranno valide alternative di trasporto pubblico”: “Una scelta sbagliata quella di limitarsi a installare le telecamere e far partire solo un monitoraggio chissà fino a quando, dato che si parla di completamento del sistema del trasporto pubblico. Per il monitoraggio basterebbero sei mesi, e poi si dovrebbe iniziare a mettere una congestion charge o comunque sanzioni per i mezzi più inquinanti”. “Mi rendo conto che con le elezioni che si avvicinano non è facile sottolinea Cecchi – ma è essenziale avere coraggio fare scelte anche impopolari”.