FIRENZE – “La siccità? Il problema non è solo la scarsa piovosità, ma il fatto che in Toscana gli invasi in cui conservate l’acqua sono troppo pochi. Ne avevamo 12 mila, ma nel tempo l’incuria e l’elevato costo di manutenzione ne hanno portato all’abbandono e così or ne sono rimasti 2.000″. Così Marco Bottino, presidente Anbi Toscana, l’associazione regionale dei Consorzi di Bonifica, all’indomani della Giornata mondiale dell’acqua che ha riportato l’attenzione alla situazione di carenza idrica nella nostra regione: una situazione sotto gli occhi di tutti, e certificata dai dati dell’ Osservatorio regionale sugli usi idrici: -10% di precipitazioni in un anno, – 57% a febbraio rispetto al febbraio 2022, situazione di allerta idrica per i bacini di Magra e Serchio.
La preoccupazione, più che per l’uso potabile, riguarda l’irrigazione dei campi . I dati sono noti: solo il 10% dell’acqua piovana viene utilizzata per l’uso idro-potabile e irriguo, e solo il 9% del territorio toscano è irrigato tramite una rete che convoglia l’acqua dagli invasi. E così, mentre il governo lancia l’idea di un commissario straordinario contro la siccità, anche quest’anno si ripropone il problema, senza che la dotazione strutturale sia cambiata. “I fondi Pnrr sono stati dati solo a chi aveva già impianti attivi, e non per la costruzione di nuovi invasi” lamenta Bottino, spiegando però che qualcosa si è fatto: “Grazie a fondi regionali sono stati stanziati 1,2 milioni di euro per la progettazione di invasi di piccole e medie dimensioni, per un totale di 12 progetti che sarebbero cantierabili”. Il problema è trovare i fondi: 60 milioni di euro.
Ora la palla passa al governo: “La speranza è che ora l’esecutivo scelga di finanziare uno o più dei progetti toscani”. Nei giorni scorsi intanto un altra piccola buona notizia: lo stanziamento da parte dell’Autorità di Bacino dell’Appenino Settentrionale di 1 milione di euro per fare il progetto di fattibilità dell’invaso di San Piero in Campo a Radicofani (Siena) in Val d’Orcia, destinato a servire la Toscana meridionale. “Ci auguriamo – conclude Bottino – che con il Commissario che il governo intende nominare le procedure vedano un’accelerata”.