FIRENZE – Attivisti ambientalisti di “Ultima generazione” hanno colorato di vernice arancione lavabile la facciata in pietraforte di Palazzo Vecchio a Firenze e sono stati bloccati dal sindaco Dario Nardella che proprio in quel momento stava effettuando un sopralluogo sull’Arengario. I turisti che si trovavano in piazza hanno cominciato a fischiare gli ambientalisti.
Le operazioni di pulizia della facciata sono iniziate subito e si sono concluse poco dopo con la diretta partecipazione anche del sindaco Dario Nardella che è salito su un ponteggio mobile munito di tubo dell’acqua e spazzola. Nardella, secondo ricostruzioni, era sul posto per un sopralluogo quando è scattato il blitz ed è intervenuto per bloccare gli autori. “Sono dei barbari. Non è così che si protesta, dovrebbero difenderla la civiltà” ha commentato a caldo il sindaco Dario Nardella ai primi cronisti accorsi sotto Palazzo Vecchio. Una “ferma condanna” arriva anche dal presidente della Toscana Eugenio Giani.
L’azione è stata rivendicata da “Ultima generazione”, che ha filmato il blitz e ha spiegato le ragioni del gesto eclatante in relazione alla campagna “Non paghiamo il fossile” e contro le recenti decisioni prese dal governo: “L’azione di oggi – si legge in una nota – segue la bocciatura in commissione di bilancio del Senato della Repubblica di alcuni emendamenti a un disegno di legge riguardante il taglio di diversi sussidi ambientalmente dannosi (SAD) avvenuta ieri, 16 marzo. Tagli che avrebbero permesso di rendere utilizzabili in tempi brevi circa 500 milioni di euro di fondi, soldi pubblici dei cittadini, impiegabili per mettere in sicurezza il Paese dalla severità delle condizioni siccitose attuali e prossime e per altri investimenti nella conversione ecologica. Allo stesso tempo vediamo la concomitante approvazione del discutibile e datato progetto del ponte sullo stretto di Messina”.
Uno degli attivisti che hanno condotto l’azione, originario di Empoli, ha spiegato la decisione di partecipare al blitz anche in relazione alla vicenda Keu e la contaminazione delle terre usate per la SR426 nel territorio empolese.