FIRENZE – Scende in piazza a Firenze la protesta contro la “stretta” omofoba del governo Meloni: martedì scorso il voto contrario da parte della maggioranza di centro destra in commissione al Senato al via libera della direttiva UE sul cosiddetto “certificato europeo di filiazione” che avrebbe riconosciuto uguali diritti ai bambini indipendentemente dalla “forma” della loro famiglia – comprese dunque quelle con genitori dello stesso sesso- mentre pochi giorni fa era arrivato l’altolà del Viminale al Comun di Milano sulla trascrizione all’anagrafe dei figli di famiglie omogenitoriali.
Un inaccettabile passo indietro sul fronte dei diritti che rischia di isolare ulteriormente l’Italia dal contesto europeo per le associazioni che si battono peri i diritti della comunità lgbtqia+, che hanno deciso di chiamare in piazza la società civile con l’iniziativa “Non un passo indietro” domani a Firenze. L’appuntamento è per le 15 in piazza Santissima Annunziata, convocata da un folto gruppo di realtà toscane tra cui Azione Gay e Lesbica Firenze, Arci Gay Firenze, Famiglie Arcobaleno, Genitori Rainbow, Agedo e altre, oltre le 16 associazioni riunite nel coordinamento permanente del “Toscana Pride“.
“In assenza di una normativa di riferimento in Italia – segnala Sara Di Giacomo, presidente Azione Gay e lesbica Firenze, tra i promotori dell’iniziativa – in questi anni la giurisprudenza ha concesso il riconoscimento dei diritti a molte famiglie che hanno fatto ricorso alla magistratura ordinaria, ma si tratta di casi singoli: la direttiva europea avrebbe avuto validità per tutti”. “L’Italia già ora è indietro rispetto ai diritti – aggiunge – non possiamo accettare un ulteriore arretramento”