TOSCANA – Negli ultimi 12 mesi le piogge in Toscana hanno registrato un -11%, pari a 107 millimetri di precipitazioni, e anche nell’ultimo periodo, dopo un gennaio incoraggiante, a febbraio si è registrato un -57%. I dati sono quelli ufficiali dell’Osservatorio sugli usi idrici della Toscana. La preoccupazione c’è soprattutto perché dietro al dato medio si nasconde una situazione disomogenea e anomala.
“E’ piovuto meno e in maniera anomala” segnala Isabella Bonomini, dirigente tecnico settore risorsa idrica dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale: “La parte nord-occidentale tradizionalmente più piovosa è quella in cui c’è un deficit veramente forte, mentre quella sud-orientale, tipicamente meno piovosa, è piovuto di più”. Sul bacino del fiume Magra si segnalano 600 millimetri di pioggia in meno e una “siccità severa”, su quello del Serchio 500 milllimetri e “siccità moderata”. A preoccupare sono quelle zone, come Lunigiana e Versilia, in cui non ci sono bacini di contenimento delle acque, ma anche in Garfagnana: il sistema delle dighe Enel sul Serchio è in crisi – solo 11 milioni di metri cubi su 30 totali – ed è solo parzialmente utilizzabile, a causa i lavori in corso a Vagli e alla necessità comunque di garantire d’estate una portata minima d’acqua al fiume.Di fatto l’emergenza idrica dell’anno scorso non è mai rientrata. Non a caso, sottolinea Bonomini, che gli enti che partecipano all’Osservatorio hanno confermato lo stato di “allerta idrica media, che comunque rappresenta un livello importante”.
Anche quest’anno dunque le speranze si concentrano sui bacini artificiali di Bilancio e Montedoglio, che nel 2021 hanno “salvato” la Toscana dalla crisi idrica: a Bilancino il livello dell’invaso è di 64 milioni di metri cubi su 69, mentre a Montedoglio – con il procedere del collaudo dopo i lavori di ricostruzione – si potrà fa alzare il livello delle acque. Ammesso che nei prossimi mesi piova, s’intende.
Secondo i calcoli dell’Osservatorio idrico toscano, entro l’estate dovrebbero cadere almeno 180 millimetri: vale a dire da qui a maggio circa 70 mm al mese, più di quanto fatto a febbraio. “Vedremo – dice Bonomini – marzo sta andando bene, per il futuro vedremo: l’allerta rimane, proprio per non abbassare la guardia. Il comporta un numero una frequenza maggiore di monitoraggi ed eventualmente individuare misure per la gestione dei prelievi idrici” in vista della stagione dell’irrigazione, e disporre nuove campagne di sensibilizzazione ai cittadini. Questo vuole dire che già ora dobbiamo cominciare a risparmiare acqua? “Sicuramente iniziare ora a limitare gli usi non essenziali” conferma.