FIRENZE – Solo una fortunatissima circostanza ha voluto che il crollo di un grosso albero all’interno del giardino della scuola Vittorio Veneto / Pestalozzi a Firenze non abbia fato né morti né feriti. La pianta, un gelso della carta, alta di versi metri si è schiantata al suolo da un momento all’altro, schiacciando una panchina di legno su cui i bambini sono soliti sedere per giocare e fare merenda. Ma quando tutto questo è successo, martedì pomeriggio alle 14,30, tutti i bambini erano in classe e in giardino non c’era nessuno.
L’area è stata chiusa per le prime verifiche e in attesa di controlli sull’intero parco, ma i genitori e i loro rappresentanti sono su tutte le furie. Innanzitutto perché la dirigenza scolastica li avrebbe avvertiti solo il giorno dopo. Nessun contatto né comunicazione è arrivata dall’amministrazione comunale, cui invece i genitori dei ragazzi chiedono chiarimenti e garanzie precise sulla sicurezza del giardino: “A quanto leggiamo sui giornali, le piante sarebbero state controllate dai tecnici del verde pubblico a dicembre scorso” spiega stamani a Novaradio Lucrezia, uno dei genitori degli alunni della “Vittorio veneto”. In base alle prime notizie, le radici della pianta sarebbero state attaccate da un fungo, la armillaria, la cui presenza non è rilevabile dal “visual tree assessment”, ossia dal controllo visivo cui sono sottoposti tutti gli alberi in area pubblica. Risposte che non soddisfano i genitori: “Quel che chiediamo al Comune è pensare se no sia il caso di rivedere i sistemi di controllo”
Per questo molti di loro saranno in piazza domani, sotto Palazzo Vecchio, per un presidio di protesta e richiesta chiarimenti. Anche perché non è il primo caso del genere: solo poche settimane fa, nel piazzale del Re alle Cascine un grosso pino è rovinato su una parte del park: anche in quel caso nessun ferito, per puro caso, perché che al momento del crollo le giostre erano chiuse. “Abbiamo sfiorato una tragedia due volte – coclude Lucrezia – non aspettiamo che succeda davvero per prendere provvedimenti”