FIRENZE – Ancora irrisolto il nodo della nuova direzione del Maggio Musicale Fiorentino: dall’incontro “cordiale” di ieri tra il Ministro della Cultura, GennaoSangiuliano e il presidente della Fondazione Nardella, non è scaturita una decisione ufficiale sul ruolo da attribuire a Onofrio Cutaia, il cui nome pure è definito “condiviso”: sovrintendente come vorrebbe Nardella (e con lui il presidente regionale Giani) o commissario (con maggiori poteri) come sembrerebbe preferire il Ministro. Nel mezzo a questo tiro alla fune ci sono i 300 lavoratori, preoccupati per la continuità della programmazione e del mantenimento dei livelli occupazionali e salariali.
“Non importa il ruolo che avrà Cutaia, l’importante è che ci sia una gestione oculata del bilancio e delle fonti di finanziamento, soprattutto perché si tratta di soldi pubblici. dice Claudio Fantoni, rappresentante della Flc Cgil: “Il Maggio è vittima di una cattiva gestione, non dei costi del personale” aggiunge, chiarendo che non sui lavoratori va fatto ricadere il costo della situazione: “Gli stipendi vanno pagati, sono un diritto”. Sull’ipotesi infine di affiancare a Cutaia una figura da “direttore artistico”, Fantoni mostra il suo apprezzamento: “Il Maggio deve tornare a valorizzare la sua fisionomia storica, di luogo aperto alla sperimentazione e al contemporaneo nello spettacolo lirico e sinfonico”.