FIRENZE – Da Damien Hirst a Maurizio Cattelan, da Anish Kapoor a Lynette Yiadom-Boakye, passando per Lara Favaretto, William Kentridge e Berlinde De Bruyckere. Il gotha della scena artistica contemporanea degli ultimi decenni, riunito assieme, a Palazzo Strozzi a Firenze. È “Reaching for the stars”, la nuova esposizione curata da Arturo Galansino per la Fondazione Palazzo Strozzi, visitabile dal 4 marzo al 18 giugno prossimo.
Una mostra che celebra i 30 anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, una delle più importanti a livello internazionale, da cui provengono le 70 opere in esposizione, selezionate con cura da Arturo Galansino, ed in grado di offrire una visione a 360 gradi sulle tendenze artistiche la cavallo tra II e III millennio e i suoi protagonisti. La rassegna racconta le principali ricerche artistiche degli ultimi decenni esponendo opere in tutti gli spazi di Palazzo Strozzi, dal piano nobile alla Strozzina e nel cortile che ospita un’installazione di Goshka Macuga dal titolo Gonogo: un razzo spaziale di 15 metri che, è stato spiegato, incoraggia i visitatori a guardare verso il cielo e ampliare la propria visione.
Nella mostra sono presenti opere come 1000 Names (1983) di Anish Kapoor o Love Is Great (1994) di Damien Hirst, insieme a una selezione di lavori di Maurizio Cattelan e, tra gli altri, a Paola Pivi e Lara Favaretto. Altre sezioni tematiche propongono la serie Untitled Film Still (1978-1980) di Cindy Sherman con una riflessione sociale e politica, la serigrafia Untitled (Not ugly enough) (1997) di Barbara Kruger e la scultura in materiali organici Self- Portrait (1993) di Pawel Althamer. Completa il percorso una sezione dedicata alla video arte con opere manifesto di artisti quali William Kentridge, presente con History of Main Complaint (1996).
Per Arturo Galansino, direttore di Palazzo Strozzi, “Reaching for the Stars è un viaggio in quarant’anni di scoperte e ricerca nell’arte contemporanea”, mentre per Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo “festeggiare i 30 anni della mia pratica collezionistica all’interno di questo palazzo è un’occasione per ripercorrere i tragitti dell’arte contemporanea degli ultimi decenni, creando un dialogo vivo con l’antico e con il pubblico in visita”.
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