FIRENZE – Non si placano le polemiche sul ministro all’istruzione Giuseppe Valditara, che ieri mattina a canale 5 aveva affermato “In Italia non c’è nessun pericolo fascista”, commentando la circolare che martedì scorso la preside del Leonardo Da Vinci, Annalisa Savino, aveva scritto ai suoi studenti per invitarli a prendere posizione contro il fascismo e contro l’aggressione di sabato scorso agli studenti del Michelangiolo. Valditara aveva definito la lettera “impropria” minacciando di prendere iniziative disciplinari, dichiarazione ritrattata oggi via twitter.
In solidarietà alla preside e contro il ministro si era espresso ieri sia il mondo della politica che dell’associazionismo. “Gravissime, offensive, inaudite le parole di Valditara, indegno di rivestire il ruolo di ministro della scuola”, aveva detto ieri il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Valditara si scusi o si dimetta”, aggiunge Nardella.
Stona in tutto questo la posizione dell’Associazione Nazionale Presidi, da cui non arrivano chiare parole di condanna. Alessandro Artini, presidente Anp Toscana, ospite a Novaradio stamattina difende la preside, che “aveva non solo il diritto, ma anche il dovere di scrivere quello che ha scritto”, ma per quanto riguarda il ministro parla “di caduta di tono” definendo la situazione “non intimidatoria”.
Si sta invece già mobilitando il mondo della scuola con una petizione di solidarietà alla preside Savino lanciata online dal Comitato Priorità alla scuola che in poche ha superato le 50 mila firme, mentre dal mondo dei sindacati e dell’associazionismo è nata l’idea di organizzare una grande mobilitazione a Firenze per i prossimi giorni. “La dirigente savino ha stimolato la solidarietà di tutti, quello ha fatto lei lo avrebbe dovuto fare il ministro”, ha detto ai nostri microfoni Emanuele Rossi, segretario Flc Cgil Toscana, “stiamo valutando forme di manifestazione e mobilitazione”.
Ad aderire in via preliminare alla manifestazione anche il sindaco Nardella che oggi ha dichiarato, “ieri mi sono sentito con tante realtà del mondo del lavoro, dei sindacati, dell’associazionismo: c’è una grande voglia di manifestare questo dissenso, di organizzare una grande manifestazione pacifica, non violenta, non aggressiva”, perché “il mondo della scuola va protetto”.