FIRENZE – Nato a Firenze negli anni Novanta con l’obiettivo di portare sul palcoscenico la questione femminile, il Teatro delle Donne ha realizzato e diffuso spettacoli innovativi, collaborando con le maggiori autrici italiane e internazionali, accreditandosi tra i centri più qualificati della drammaturgia contemporanea. I trentanni della compagnia, centro di produzione e drammaturgia guidata da Maria Cristina Ghelli sono celebrati oggi da un libro “Il Teatro delle Donne – 30 anni”, curato da Elisabetta Meccariello, con la prefazione di Dacia Maraini (fondatrice della scuola di scrittura teatrale del Teatro delle Donne), con un contributo di Stefano Massini, edito da Polistampa.
Il volume ricostruisce la storia de Il Teatro delle Donne attingendo ai documenti d’archivio e alle preziose testimonianze delle fondatrici, ancora oggi impegnate nella nuova sede al Teatro Goldoni in una missione di cui si sente sempre più l’esigenza: sostenere le donne a prendersi il proprio spazio sulla scena. Un lavoro che non ha mai fine, spiega Maria Cristina Ghelli, direttrice artistica del Teatro delle donne a Novaradio: “I nostri diritti come donne vanno ancora difesi sia nella società che nel teatro: molto è stato fatto, am c’è ancora da lavorare”.
Tra le autrici, attrici, registe e studiose che negli anni hanno dato il proprio apporto, ricordiamo Dacia Maraini, Barbara Nativi, Laura Caretti, Lucia Poli, Athina Cenci, Valeria Moretti, Donatella Diamanti, Lia Lapini, Silvia Calamai, Laura Forti, Amanda Sandrelli, Isabella Ragonese, Monica Bauco, Luisa Cattaneo, Elena Arvigo. Dal 2002 al 2015 Stefano Massini è stato l’autore e regista residente del Centro di Drammaturgia del Teatro delle Donne, con lui sono state realizzate importanti produzioni. Di grande rilievo anche l’archivio del Teatro delle Donne, a cui fanno riferimento da anni ricercatori e studenti, e dove sono catalogati circa mille testi di autrici italiane.