TOSCANA – Più medici di famiglia nelle case di comunità, diagnostica di base negli studi e nelle case di comunità, sviluppo della telemedicina sia nel rapporto fra medico e paziente, sia in quello fra medico e specialisti. Sono alcuni punti programmatici su cui si baserà il nuovo accordo sindacale (Air) tra Regione Toscana e medici di medicina generale, rappresentati dalle sigle FIMMG, SMI e SNAMI.
Numerose le questioni affrontate, che riguardano il progetto di riforma della continuità assistenziale, a quello della sanità territoriale: l’atto contiene gli indirizzi sulla costituzione delle equipe territoriali, sull’utilizzo della telemedicina, sul potenziamento dell’assistenza domiciliare e sulla garanzia della presenza anche nelle aree interne, per i medici a ciclo di scelta.
Obiettivo comune è cercare di “alleggerire” sempre più i medici di famiglie dalle incombenze burocratiche e “liberare” risorse umane da dedicare alla medicina territoriale, così come agli ospedali e alle case di comunità che stanno nascendo con gli investimenti del Pnrr.
E così, se da un lato i medici di famiglia accettano di far salire, in certi casi, da 1.500 a 1.800 il massimale del numero di pazienti, dall’altra la Regione si impegna rendere più semplice il loro lavoro nel rapporto con il sistema sanitario – dalla gestione dei pazienti, alle prescrizioni, alla telemedicina – e raddoppiare nel medio periodo gli organici, con il finanziamento di più borse di studio per le scuole di specializzazione per MMG.
Tra le altre cose, previsto anche un sistema per controllare meglio la spesa farmaceutica, in Toscana spesso troppo alta, permettendo di “bloccare” gli acquisti per i pazienti che esagerano con la spesa in farmaci, come ha spiegato Alessio Lambardi, presidente SNAMI Toscana.