FIRENZE / PRATO – Scongiurata la procedura di licenziamento per i lavoratori dello stabilimento Italpizza di Prato (ex ) – 65 addetti alla produzione alimentare e 15 amministrativi – di cui la proprietà, la Gegé di casale, aveva annunciato la chiusura a dicembre scorso. Dopo i primi spiragli apertisi nei giorni scorsi sulla possibilità di cessione di ramo d’azienda, nell’incontro convocato stamani in Regione è stato trovato l’accordo che garantisce ai lavoratori la cassa integrazione in vista di una futura cessione dello stabilimento.
Alla presenza del consigliere per le crisi aziendale della Presidenza della Regione, Valerio Fabiani, i rappresentanti sindacali e quelli della proprietà, è stato concordato il passaggio in blocco di tutti i lavoratori all’ azienda CAI in liquidazione, il riconoscimento per loro della cassa integrazione (almeno fino a fine anno) a carico della Gegé, che lo finanzierà con una quota dei profitti di Italpizza. Tutto questo in attesa dell’asta fallimentare, che dovrà tenersi entro i prossimi mesi, ma con buone prospettive: le manifestazioni di interesse arrivate al tavolo della Regione sono infatti sei. A spiegare i termini dell’accordo Silvia Ghilardi, rappresentante Flai Cgil Prato-Pistoia.
Soddisfazione da parte della Regione, che ha promesso di tenere il tavolo aperto e monitorare l’evoluzione dell’accorso – “Ora lavoriamo per il ritorno al lavoro, che è un diritto indisponibile” ha detto Valerio Fabiani – ed dei sindacati, che rivendicano il ruolo svolto dalla mobilitazione dei lavoratori. Sollievo da parte degli addetti, all’80% donne e di cui ben 6 coppie lavoratrici, che stamani si sono riuniti in presidio: “Il rischio, in caso di mancato accorso, era la perdita del salario – ha spiegato Samuele Gori, uno degli addetti – e in prospettiva la perdita di professionalità altamente specializzate nel settore della preparazione dei panificati”.