FIRENZE – “Sono il volto del rinnovamento vero che la mozione Bonaccini intende fare portare nel Partito democratico, per me è un grande orgoglio, se andrà bene il lavoro da fare sarà tanto”. Valentina Mercanti, 40 anni, lucchese, candidata alla segreteria regionale del Pd Toscana per la mozione Bonaccini alla primarie del 26 febbraio prossimo, parla a Novaradio e parla della sua idea di Pd del futuro: un partito presente sul territorio, aperto: “Ho cominciato come segretario di circolo nel 2010, il radicamento nel territorio è sempre stato il mio modo di fare politica”. “La prima cosa è la presenza sul territorio: vengo dal basso, sono entrata nel Pd che non conoscevo nessuno, fermandomi ad un banchino e lasciando il mio indirizzo. Vorrei che il Pd tornasse ad essere un partito di territorio, che i banchetti, va nei mercati, nei luoghi di lavoro, le fabbriche ma non solo. Troppo spesso ci siamo dimenticati delle partite Iva, alle piccole botteghe e ai negozi di vicinato, per . Vorrei un partito vivace, e vorrei che on solo il segretario ma anche la segreteria fossero vicino ai consiglieri regionali, ai sindaci, a segretari di circolo. Non è un caso – aggiunge, con una stoccata al suo concorrente Emiliano Fossi, candidato della mozione Schlein – che Emiliano (Fossi, suo concorrente per la segreteria, ndr), che era coordinatore della segreteria, e io non ci conosciamo direttamente. Vorrei che un partito su questo più presente”.
Assessora allo sviluppo economico a Lucca nella giunta Tambellini dal 2017 al 2022, consigliera regionale del 2022. Il suo nome è salato fuori, un po’ a sorpresa, la settimana scorsa da una riunione tra le varie anime che popolano il “correntone” bonacciniano. Mercanti negli anni passati ha lavorato nella segreteria dell’ex senatore Marcucci e dell’ex segretaria toscana Bonafé, è appoggiata dai “maggiorenti” del partito – Eugenio Giani e Dario Nardella in testa – ma non ci sta ad essere inquadrata come la candidata dell’establishment o, peggio, di una candidata “sotto tutela”: “Chi mi conosce sa che non ho mai avuto padrini. Ho sempre tenuto alla mia indipendenza, per me è irrinunciabile”, scandisce: “L’idea che mi attribuiscano padrini e padroni non mi rappresenta. Il Pd è retto da tutti gli iscritti e militanti e dalla persone che ci credono”. “Persone che ogni giorno si impegnano e tengono aperte le sezioni. Migliaia di tesserati, ai quali vorrei ridare valore. I referenti politici sono fondamentali, per me è motivo di orgoglio, però credo che loro stessi lo facciano perché riconoscono che non ho né padroni né padrini”.
Piena autonomia di giudizio e azione, dunque, è quello che promette Mercanti. a partire dalle decisioni che dovranno essere prese sulle priorità politiche: i temi economici, della crisi economica e le ripercussioni in termini di disagio sociale. “Il Pd – spiega – deve incalzare il governo nel mettere in piedi delle politiche di adeguamento degli stipendi all’inflazione che sta mangiando i redditi, credo si debba intervenire sulla riduzione del costo del lavoro e nel rendere il tempo indeterminato più conveniente di quello determinato”. Riguardo alla sanità, e alle difficoltà di bilancio e organizzative che in Toscana sta affrontando, Mercanti non è convinta dell’idea proposta da Emiliano Fossi di un contributo da chiedere alle classi più abbienti (“chi ha di più, paghi di più”): “E’ la solita proposta di aumentare le tasse, su questo va fatta una riflessione più ampia, siamo già uno dei paesi con la tassazione più alta d’Europa”. “Grave” invece, aggiunge “che il governo abbia ridotto i finanziamenti alla sanità, così il sistema non pò reggere”. Servono più risorse per il personale: fine del numero chiuso per i corsi di medicina e più soldi per gli operatori sanitari.
Riguardo i temi dei servizi, articolato il giudizio sulla operazione multiutility, la creazione di una holding toscana da quotare in borsa per gestire acqua, gas e rifiuti: “Credo che ogni passo debba essere concordato e concertato con i Comuni” dice, invitando i principali fautori a perseguire un progetto di respiro regionale: “Per la Toscana può essere una grande opportunità. ma serve una concertazione con un coinvolgimento non solo dell’area fiorentina ma di tutta la Toscana. Credo che come Pd qualche discussione in più vada fatta, anche per far capire meglio ai sindaci e alla cittadinanza, perché poi quando ci sono i comitati è anche perché le informazioni sono circolate poco”. E sul gassificatore di Empoli dice: “Gli impianti sono necessari, ma vanno fatti con la massima concertazione, passo dopo passo. Se vogliamo dare un’accelerata ci vuole massimo coinvolgimento”.