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Emergenza climatica, le temperature estreme del 2022, +1,3 gradi in Toscana: i dati del rapporto Lamma -ASCOLTA

today25/01/2023

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    Valerio Capecchi, ricercatore consorzio Lamma

FIRENZE-Il 2022 dal punto di vista climatico è stato un anno estremo su gran parte del pianeta, ed in particolare nell’emisfero nord, dove molte aree sono state colpite da siccità, inondazioni, incendi e prolungate ondate di calore.

L’Italia e la Toscana non hanno fatto eccezione, registrando l’anno più caldo delle rispettive serie storiche: +1,15 °C e +1,3 °C rispetto al periodo di riferimento 1991-2020. “In Europa il 2022 è stato il secondo anno più caldo dopo il 2020 e in Italia invece l’anno più caldo dal 1800, ” spiega Valerio Capecchi, ricercatore del Lamma Cnr ai microfoni di Novaradio. “Per quanto riguarda la Toscana, il 2022 è stato l’anno più caldo: un’anomalia rispetto al trentennio 1991-2020 di 1,3 gradi su tutta la Toscana. Si tratta di un quadro di urgenza anche per la definizione di strategie di adattamento.”

Diverse ondate di calore hanno interessato in particolare il nord Italia e la Toscana da maggio a metà agosto, segnando nuovi record di temperatura minima e massima. A livello regionale spiccano i 41 °C di Firenze e i 40 °C di Prato osservati il 27 giugno, ma queste temperature record sono state l’apice di un fenomeno diffuso, tanto che nel periodo che va dal 15 maggio al 15 luglio, nei soli capoluoghi di provincia, sono stati battuti ben 12 record storici di caldo. Ad un’estate torrida è seguito un autunno più caldo del normale, culminato nell’eccezionale anomalia dell’ottobre più caldo mai osservato in Toscana. L’anno si è chiuso con il mese di dicembre più mite dell’intera serie storica (+2,7 °C rispetto alla media di riferimento). Su 12 mesi, ben 10 hanno registrato temperature superiori ai valori attesi.

Per quanto riguarda le precipitazioni, il 2022 è stato altrettanto estremo, con lunghe serie siccitose. Nel complesso la Toscana ha ricevuto solo il 13% in meno di pioggia rispetto agli anni precedenti (deficit più marcato sulle province settentrionali, dove si arriva ad un -30%), ma la distribuzione delle piogge ha visto lunghe e intense fasi secche (gennaio-marzo e maggio-luglio), interrotte da brevi parentesi eccezionalmente piovose (agosto, settembre e dicembre).

 

Scritto da: Redazione Novaradio


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