LIVORNO – Il giorno dopo l’aggiudicazione del bando da parte dell’algerina Cevital per l’acquisizione della Lucchini, a Piombino si cominciano a fare i conti con le novità e i tempi. “Spero che la prima colata di acciaio arrivi nel giro di due anni”, dice Mirko Lami, dipendente delle acciaierie e sindacalista Fiom. Ad oggi i 3700 lavoratori impiegati dall’impianto siderurgico, compreso l’indotto, beneficiano di ammortizzatori sociali (soprattutto contratti di solidarietà al 60%).
In base al progetto Cevital, la Lucchini tornerà a produrre acciaio, si prevedono 400 milioni di investimento, la realizzazione di 2 forni elettrici e un nuovo laminatoio da 2 ML di tonnellate di acciaio all’anno, la bonifica dei terreni, l’avvio produzione di biodiesel, olio vegetale, mangimi e zucchero, e la creazione a Piombino di un polo logistico per l’import-export delle attività del gruppo Cevital.
“Un risultato positivo, frutto della lotta dei lavoratori e dell’impegno congiunto delle istituzioni, Regione, Comune e Governo” ha commentato il governatore Enrico Rossi ha commentato la scelta ieri del Comitato di sorveglianza di preferire l’offerta del gruppo algerino a quella degli indiani della Jsw. Nell’attrarre l’attenzione degli investitori, ha voluto sottolineare Rossi, hanno giocato un ruolo di primo piano i due accordi di programma del 2013 e 2014, tra Regione, Governo, Comune e Autorità portuale che prevedono il potenziamento delle infrastrutture e incentivi per gli investimenti.