CAMPI BISENZIO – Per la ex Gkn “la Regione sta portando avanti la propria attività di scouting pubblico e ci sono già contatti avviati con alcune aziende che potrebbero essere interessate. Il passo successivo sarà la verifica tecnica sui progetti illustrati“. Ad annunciarlo il consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani, Valerio Fabiani, ieri alla riunione del Comitato di proposta e di verifica che riunisce tutti i soggetti coinvolti nella vertenza. Tavolo cui la QF non si è presentata, secondo il Collettivo di Fabbrica adducendo a motivi pretestuosi: “Guarda caso in sua assenza si è parlato davvero di industria” attacca Dario Salvetti, ex Gkn: “Abbiamo presentato la relazione del comitato scientifico solidale del Collettivo di Fabbrica, una mappatura delle opportunità industriali, di cui una/due in particolare concrete. La novità è che se entro gennaio non c’è una discussione seria sull’intervento pubblico chiesto da 17 mila persone nella nostra consultazione popolare, l’opportunità sfumerà. C’è da mettere in piedi i tavoli tecnici di verifica in tempi stretti per discutere di investimenti e produzioni, tutte ecocompatibili e di vera transizione ecologica, che darebbero via ad un circolo virtuoso di progettazione di altri prodotti finiti anche nel campo del fotovoltaico: se non ci saranno, l’opportunità sfumerà“.
Salvetti non specifica quale sia l’opportunità industriale da non farsi sfuggire: maggiori particolari saranno forniti forse nella conferenza stampa convocata per il pomeriggio nella sede dell’ex Gkn.
Sta di fatto che la mossa del Collettivo è un guanto di sfida lanciato dagli operai alla politica, e l’ennesimo atto d’accusa nei confronti dell’inazione della proprietà in capo alla QF di Francesco Borgomeo: “I padroni immobili che vogliono parlare solo di sussidi, gli operai che sono gli unici a collegare la cassa integrazione ad una ripartenza industriale vera. Se Borgomeo si sente lasciato da solo e ce siano tutti cattivi, è anche nel suo interesse fare un passo indietro ordinato, a patto che il pubblico garantisca il progetto”.